Slitta l'udienza al Tribunale fallimentare di Como per discutere il piano concordato: troppo ottimistica la riapertura prevista in settembre
Si allunga l'attesa per conoscere il destino del Casinò di Campione d'Italia, chiuso dal 27 luglio 2018, con conseguenze disastrose per la comunità. È infatti slittata al 17 maggio, l'udienza (fissata per oggi) davanti ai giudici del Tribunale fallimentare di Como per discutere il piano concordato aggiornato presentato lo scorso 19 aprile dalla società di gestione della casa da gioco dell'enclave sulla quale pende la richiesta di fallimento rinnovata dalla Procura del capoluogo lariano. Invece della discussione, è arrivata una comunicazione a firma del presidente del Collegio della Prima sezione civile Agostino Abate (giudice relatore Marco Mancini e giudice Annamaria Gigli) con la quale si chiede alla Casinò Campione d'Italia di rispondere alle criticità contenute nella relazione dei due commissari giudiziali presentato dalla società di gestione della casa da gioco per ottenere l'ammissione al concordato preventivo. Una delle criticità sollevate riguarda una data che in riva al Ceresio è comprensibilmente attesissima: il giorno della riapertura del Casino. Inizio settembre, l'indicazione della Casinò Campione d'Italia. Una scadenza fin troppo ottimistica, considerato che l'ammissione al concordato preventivo, dovrà seguire il processo di omologa dalla durata non pronosticabile. Altro punto considerato critico dai commissari giudiziali consiste nella mancata chiarezza sul numero di dipendenti che hanno aderito alla proposta della società per evitare le cause di lavoro. Questo, per quantificare il costo della rateizzazione della voce dipendenti nel pianto di rientro dei debiti. Infine, osservazioni critiche da parte dei commissari giudiziali, sarebbero state espresse anche sui costi previsti per la riapertura del Casinò. Alla società, i giudici hanno concesso due settimane per superare le criticità.