Il Municipio ha deciso nella seduta odierna di notificare una disdetta formale della convenzione sottoscritta nel 2002 da governo, Città e Associazione Alba
Avete venti giorni per sgomberare gli edifici dell'ex Macello. Se entro il termine indicati gli spazi non saranno stati liberati, verrà avviata la procedura di esecuzione d'ufficio. Questa, in estrema sintesi, la decisione adottata oggi nella sua seduta all'indirizzo del Centro sociale autogestito (Csoa). Il Municipio ha deciso di notificare una disdetta formale della convenzione sottoscritta nel 2002 da Città, Cantone e Associazione Alba in rappresentanza degli autogestiti. Il Municipio si dice comunque "disponibile nel caso di una eventuale richiesta di mediazione".
Michele Bertini, capo dicastero polizia: «Le ultime vicende sono evidenti. Alla base di una comunità ci sono regole e lo Stato è pronto a sanzionare chi non le rispetta. Questo per una credibilità verso tutti i cittadini. Queste leggi non sono scelte dal sottoscritto o da Borradori ma dal legislatore. Tra un mese esatto avremo le votazioni..... (io non mi ricandido, pertanto sono insospettabile)». Ancora Bertini: «L'autorità non può più continuare a far finta di nulla. Che Lugano sia pronto a riconoscere l'autogestione come proposta alternativa di attività culturali, tutto bene. Ma qui non stiamo parlando di questo. Dietro si celano dei facinorosi». Il vice sindaco ha ricordato la trafila che ha portato alla riqualifica del sedime dove sorge l'ex Macello. «Ne avevamo parlato a inizio legislatura. Un bene protetto e tutelato. Il Municipio nel 2016 ha sottoposto al Consiglio comunale, che ha approvato questa proposta. Mai si è avuta una opposizione da parte degli autogestiti. Ma solo provocazioni e totale inosservanza delle regole. Stamattina il Municipio ha deciso di disdire la convenzione e chiede lo sgombero. Ma rimane aperto al dialogo come sempre, chi vuole dialogare con noi è ben accolto».
Il sindaco Marco Borradori: «Siamo in un periodo di crisi. Se da parte dell'autogestione ci fosse un modo serio per incontrarci lo faremo. Ma non saremo noi a farlo. Si presentino con nomi e cognomi. L'autogestione ha diritto di cittadinanza ma deve essere serie e deve avere un minimo di legalità - come in altre città - e non inciviltà. Perché adesso? La Convenzione scadeva nel 2023. Ma le due ultime manifestazioni sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso: quella contro la giornalista de laRegione colpita con una testata e quella dell'8 marzo alla stazione di Lugano. La riqualifica del sedime dell'ex Macello partirà e sarà pianificata. Questa per gli autogestiti è l'ultima occasione».
Ancora il vicesindaco, Bertini: «Il Consiglio comunale ha deciso democraticamente la riqualifica del sedime dell'ex Macello e nessuno ha obiettato sulla sede dell'autogestione. Lugano non sa trattare l'autogestione come altre città? Noi siamo disposti, ma con regole. In altre città le regole sono molto più rigide che in Ticino».
E un mediatore, se arrivasse? Come sarebbe ospitato? Borradori: «Il mediatore dovrebbe essere intanto scelto da entrambe le parti. Noi chiediamo che si dialoghi, che si presenti con nome e cognome. Siamo aperti, lasciamoci sorprendere. Se ci sarà una volontà seria di cambiamento da parte degli autogestiti potremmo rivalutare la nostra decisione, anche se ci pare illusorio».
Ma, domanda, lo sgombero può avvenire in sicurezza? Il comandante della polizia città di Lugano, Roberto Torrente: «Il mio livello è quello tattico e non politico. Posso indicare, dal canto mio, minacce possibili. Se dovesse arrivare l'ordine politico di sgombero, noi siamo pronti».
Un altro aspetto è emerso in conferenza stampa. La tempistica, 20 giorni. Michele Bertini: «'Ci vediamo in città con i bastoni e i sassi', hanno scritto gli autogestiti. Noi abbiamo pensato ad alternative a questa decisione odierna che abbiamo preso, ma quel che chiediamo è che vengano con qualcuno che si presenta con nome e cognome». Borradori: «Per la riqualifica del sedime si sono già buttati via due anni. La nostra speranza è che realizzare la riqualifica del sedime. Chi crede nell'autogestione venga e spieghi con serietà ...». Al termine di 20 giorni, seguiranno poi altri 5 giorni, come secondo step - è disposta a concedere l'autorità cittadina. La trafila è la seguente: inoltro della disdetta della convenzione. Si contano venti giorni. Poi un secondo termine di cinque-dieci giorni. Altrimenti sgombero. La risoluzione del Municipio può essere tuttavia impugnata. Da parte della Città è stato tolto tolto l'effetto sospensivo.
E se si andrà allo scontro? Michele Bertini: «Cosa dobbiamo fare? Per minacce e provocazioni, dovremmo continuare ad accettarle? Viviamo in uno stato di diritto. Noi non scegliamo la repressione, ma il rispetto». Marco Borradori ha aggiunto: «Noi non siamo disposti a farci mettere sotto ai piedi. Se c'è da agire, ci siamo. Mi auguro tanto che non accada».
E il ruolo del Cantone? «Il presidente del governo, Normann Gobbi è informato sulla nostra decisione» - ha assicurato il sindaco. Ma quale sarà l'indirizzo a cui il Municipio di Lugano comunicherà la disdetta? «Dovremo valutare se esiste ancora l'associazione Alba» - ha risposto il sindaco.
Infine, all'Infopoint è stato spiegato che la decisione del Municipio odierna «la decisione è stata presa a maggioranza: 4 a 3. Borradori: «In democrazia 50+1 fanno la maggioranza. Ci prendiamo la nostra responsabilità».
Lunedì 8 marzo la manifestazione non autorizzata alla stazione di Lugano, inscenata dal Centro sociale autogestico (Csoa) Il Molino era finita nello scontro con la polizia in tenuta antisommossa. Le forze dell'ordine avevano invitato la sessantina di manifestanti ad abbandonare la stazione, ma la risposta è stata il lancio di sassi contro gli agenti. Di qui la reazione della polizia con i manganelli. La tensione è durata l'intera serata, conclusasi con alcuni manifestanti fermati e identificati e poi infine rilasciati. In un comunicato, due giorni più tardi, la versione dello Csoa che ha dichiarato che il dispiego di polizia è stato provocatorio e che i manifestanti sono stati picchiati e accerchiati.
Un Infopoint era già stato convocato giovedì scorso dal Municipio, ma poi disdetta dallo stesso Esecutivo, che tuttavia - si è appreso in questi ultimi giorni - una risoluzione è stata adottata, alla luce anche della consultazione della polizia cantonale e comunale città di Lugano.
Intanto in serata si è appreso che gli autogestiti si riuniranno sabato in assemblea alla Foce per prendere una risoluzione alla luce di quanto deciso oggi dal Municipio di Lugano.