Luganese

Lugano, il lungofiume è invaso dal Poligono del Giappone

Lo sostiene una mozione, che chiede al Municipio di ridurre la presenza della neofita, colpevole di danni di vario genere

La massiccia presenza del Poligono del Giappone lungo il fiume Cassarate a Lugano (Ti-Press)
16 marzo 2021
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Danni al suolo dovuti all'erosione, riduzione della biodiversità, danni alle infrastrutture e alla produttività agricola. Sono diversi i problemi che si porta con sé una diffusione massiccia del Poligono del Giappone. Un problema che, stando a una mozione interpartitica (primo firmatario: Paolo Toscanelli, Plr) consegnata a Palazzo civico, “lungo il fiume Cassarate è evidente e sotto gli occhi di tutti”.

Attenzione a non sprecare denaro pubblico

Si chiede pertanto al Municipio di Lugano di intervenire, sebbene la lotta a queste neofite non è semplice per tre motivi: la maggior parte delle piante si trova sotto il terreno, i rizomi si sviluppano fino a tre metri di profondità e a sette lateralmente, hanno una grande capacità riproduttiva.  “La lotta è definita impegnativa e necessita di svariati anni per poter portare a dei risultati”. Ricordando che nell'ambito del credito per la realizzazione del nuovo comparto sportivo al Maglio una parte dei soldi è prevista proprio per la lotta a queste piante, la mozione teme l'investimento possa rivelarsi “sprecato se circoscritto solo lungo quella tratta di fiume. Infatti, gli argini a monte sono largamente invasi dal Poligono del Giappone e lo scorrere del fiume verso valle aiuta notevolmente il crearsi di nuovi focolai”.

Per evitare uno spreco di denaro pubblico, i consiglieri chiedono al Municipio di valutare più attentamente la problematica, sperando che venga consultato il Consorzio Valli del Cassarate, che da tre anni – in collaborazione con il Cantone – sta lottando per debellare la pianta nella tratta tra il ponte di Ruggì e il ponte di Valle.