Luganese

Casa anziani Tusculum di Arogno, gli ex vertici a processo

Direttore amministrativo e vicedirettrice della casa anziani rinviati alle Criminali. Hanno sottratto 2 milioni. Rei confessi e malloppo restituito

La vicenda dopo 3 anni in aula
(TI-PRESS)
22 febbraio 2021
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Prima lui, poi lei. In due processi distinti - ma dalla trama identica - approderanno a processo davanti alle Assise criminali di Lugano lunedì prossimo, 1. marzo, l'ex direttore amministrativo della casa per anziani Tusculum di Arogno e l'ex vicedirettrice. La vicenda, scoppiata tre anni fa, aveva suscitato clamore nel Luganese. Nell'arco di una decina di anni, attingendo a piene mani e gradualmente dalle casse dell'istituto, i due dirigenti hanno sottratto complessivamente una somma che oscilla tra i 2 e i 2,5 milioni di franchi. Entrambi devono rispondere, ognuno secondo le proprie responsabilità - già ammesse, in entrambi i casi - di diversi reati patrimoniali, fra cui ripetuta appropriazione indebita, falsità in documenti e frode fiscale. Nei confronti dell'ex direttore amministrativo e diacono la posizione appare più grave, in quanto fra le imputazione compare anche quella di truffa e ripetuta falsità in documenti. Al netto della vicenda, insomma, lui sarebbe stato l'artefice del maltolto, mentre lei avrebbe avuto piuttosto un attivo ruolo di complice. Ma sarà il dibattimento pubblico a chiarirlo. 

Stessa Corte, ma processi separati 

I giudici dovranno calibrare le responsabilità penali dei due imputati. Alle 9.30 comparirà a processo l'ex direttore; mentre un'ora più tardi, alle 10.30, sul banco degli imputati siederà la donna. Ma per entrambi i dibattimenti pubblici, la Corte delle assise criminali sarà composta dagli stessi giudici, trattandosi appunto della stessa vicenda processuale: presidente, il giudice Amos Pagnamenta; giudici a latere, Renata Loss Campana e Aurelio Facchi. Entrambi gli imputati si trovano da lungo tempo a piede libero. Di più. Gli accusati sono rei confessi e non solo hanno vuotato il sacco, ma hanno pure risarcito il maltolto, ripagando l'ingente somma a sei zeri sottratta sull'arco di un lungo periodo e, senza destare alcun sospetto, proprio perché i soldi sottratti erano ogni volta di relativa entità, sfuggendo così al controllo dei revisori contabili. Senza contare che sono state fatte anche carte false e pertanto hanno saputo mascherare la situazione senza lasciare tracce. Finché non s'è scoperchiata la pentola e nel febbraio 2018 sono scattati gli arresti. I due imputati avrebbero attinto dalle casse della casa anziani Tusculum e di due associazioni che sostengono l'istituto, dove ricoprivano il ruolo di cassiere, l'uno e di vicedirettrice, l'altra. Ampia la collaborazione con gli inquirenti - titolare dell'inchiesta, il pp Andrea Maria Balerna - ciò che è valso agli imputati un processo 'a rito abbreviato'.