Luganese

Lugano, la vittima rischia di perdere un occhio

Finisce all'ospedale l'uomo di 35 anni coinvolto nella rissa scoppiata ieri alla stazione Ffs. Arrestati gli altri tre, di cui due sono minorenni

Agenti di polizia che hanno messo le manette ai polsi dei due minorenni (Ti-Press)
24 gennaio 2021
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Rischia di perdere un occhio la vittima 35enne della scazzottata andata in scena ieri verso le 17.30 nell'area della stazione ferroviaria di Lugano. La grave ferita riportata, che ha reso necessario il ricovero all'ospedale dell'uomo, è il risultato di un pugno (o di una pedata) ricevuto quando era già a terra da uno dei tre ragazzi coinvolti nella rissa. Una rissa che secondo nostre informazioni è scoppiata casualmente e per motivi futili. Due dei tre ragazzi sono minorenni, uno ha 16 anni, l'altro 17. Entrambi sono cittadini italiani residenti nel Canton Argovia e non conoscevano il 35enne che hanno picchiato. Ignoto il motivo per cui sono giunti in Ticino. Il terzo giovane è invece maggiorenne, ha 19 anni, è di nazionalità svizzera ed è domiciliato nella regione. Le ipotesi di reato formulate nei loro confronti sono di tentato omicidio intenzionale, lesioni gravi, aggressione e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti. L'inchiesta penale, coordinata dal Ministero pubblico e dalla Magistratura dei minorenni, prosegue al fine di ricostruire la precisa dinamica di un'aggressione dai contorni ancora poco chiari.

Uno dei fermati conosceva il 35enne

Una dinamica che poco alla volta sta tuttavia emergendo anche grazie alle testimonianze di alcuni passanti che hanno riportato agli inquirenti le loro testimonianze. A quanto pare, il 35enne stava ascoltando musica ad alto volume all'interno della stazione Ffs di Lugano. Quando i due ragazzi sono passati accanto a lui è nata una discussione polemica fra i tre, stando alle prime ricostruzioni, per futili motivi, che ha scatenato l'ira dei due minorenni. A pestaggio in corso è giunto il terzo giovane che pare conoscesse in qualche modo il 35enne, mentre non conosceva i due minorenni. L'inchiesta dovrà quindi approfondire tutti gli aspetti di una dinamica ancora da ricostruire pienamente e fare luce sul grado di conoscenza reciproca dei protagonisti. Come riferito dalla nota stampa ufficiale, l'intervento della polizia della Città di Lugano è stato richiesto da alcune persone che hanno assistito alla scazzottata. Gli accertamenti della Polizia cantonale hanno successivamente portato all'identificazione e al fermo, effettuato da agenti della Polizia della città di Lugano dei tre giovani che sono già stati interrogati ma che devono ancora chiarire il loro ruolo nella vicenda.

L'ultimo episodio di una serie

Non è purtroppo la prima volta che scoppiano risse provocate da una parola di troppo, dai cosiddetti futili motivi, a Lugano fra giovani o meno giovani. Ne è successa una nell'agosto scorso quando, in via Stauffacher verso sera, è divampato un alterco fra un 29enne e un 26enne entrambi cittadini italiani residenti in provincia di Piacenza. Nella lite il 29enne ha sferrato un pugno al volto del 26enne che è poi caduto a terra picchiando violentemente la testa al suolo. Episodi del genere sono capitati frequentemente, spesso in zona Pensilina dove, in particolare nelle settimane prima del Natale scorso, è emerso il problema relativo agli assembramenti dei giovani che non riguarda soltanto liti o risse, ma anche le disposizioni decretate per il contenimento della diffusione del coronavirus. Nell'ultima risposta ufficiale fornita, il Municipio di Lugano ha evocato "una problematica vede però coinvolti gruppi di giovani provenienti da ogni dove, che non di rado si danno appuntamento in Città per i loro ‘regolamenti di conti’".

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