Un gruppo di granconsiglieri interroga il Consiglio di Stato circa il (giudicato limitato) contributo di realizzazione per l'area dello stadio
Perché il Cantone contribuirà così ‘poco’? Si chiede sostanzialmente questo l'interrogazione interpartitica – primo firmatario Paolo Ortelli (Plr) –, inoltrata oggi da un gruppo di granconsiglieri al Consiglio di Stato. Il tema è quello del Polo sportivo e degli eventi (Pse) di Lugano, per il quale è stato presentato prima di Natale il messaggio municipale contenente anche l'accordo generale di partenariato pubblico-privato fra la Città e la Hrs. Il corposo messaggio tocca naturalmente anche il tema finanziario: dei quasi 230 milioni di franchi previsti come investimento complessivo, ‘solo’ 6-7 saranno a carico del Cantone. Poco, per gli interroganti, che si chiedono dove sia finita la valenza cantonale del progetto.
Facendo un confronto con altri cantieri simili – dallo stadio Tourbillon di Sion alla Tissot Arena di Berna, dallo Sankt Jakob di Basilea al Letzigrund di Zurigo – se ne deduce che i contributi ticinesi siano inferiori. Nelle altre città elvetiche si va infatti da un 10 (Basilea) a un 33% (Sion) di contributi cantonali, mentre in Ticino questa percentuale sarebbe più bassa. E questo anche considerando l'investimento esclusivamente per gli impianti sportivi, che nel caso del Pse si attesta attorno ai 155 milioni. Da lì, una dozzina di domande. Eccole:
01) Quanto riportato dalla stampa corrisponde al vero?
02) Sono previste altre forme di accordi su contributi finanziari a fondo perso?
03) Sulla base di quali criteri il CdS ha deciso per un tale importo?
04) L’importo contributivo limitato è dettato da ragioni contingenti legate alla situazione finanziaria del Cantone tornata nelle cifre rosse a causa della pandemia?
05) Da altri fattori? Se si da quali?
06) Il Cantone continua a riconoscere il progetto del Polo Sportivo ed Eventi quale progetto infrastrutturale di valenza cantonale così come espresso recentemente più volte, e che trova nelle parole dell’ex Consigliere di Stato Gabriele Gendotti, risalenti al 2008, l’espressione, mai contestata dall’attuale Esecutivo cantonale, con la denominazione di logica di “Stadio Ticino”?
07) Se no, per quali ragioni?
08) Se il Cantone continua a ritenere il PSE come progetto di valenza sportiva e sociale cantonale ritiene il contributo proposto a sostegno del progetto di entità adeguata?
09) Il Cantone non ha mai immaginato che una tale infrastruttura, proprio perché adeguatamente sostenuta da parte del Cantone, possa porsi quale importante investimento indiretto a favore dell’intero sport ticinese, anche nel nome della spesso solo decantata valenza sociale della cultura sportiva, e quindi di fatto “imporre” uno statuto di casa dello sport d’élite Ticinese per le discipline in esso esercitabili?
10) Qualora, ad esempio in futuro, come gli sportivi ticinesi possono solo augurarsi, ritroveremo un’altra compagine cantonale nell’élite del calcio nazionale o di altre discipline, il Cantone intende sostenere nuovamente una nuova infrastruttura?
11) L’accordo di partecipazione finanziaria proposto e sostenuto dall’Esecutivo luganese tra investitori pubblici e privati prevede un finanziamento pubblico spalmato su più anni (27). Questo fatto non potrebbe indurre il Cantone a far valere in modo fattivo e concreto il riconoscimento della valenza cantonale dell’infrastruttura prevedendo un analogo e parallelo approccio di sostegno finanziario costante e spalmato nel tempo? Quindi valutando di entrare in materia immaginando un contributo a fondo perso di entità maggiore?