Il proprietario dell'animale ferito settimana scorsa da un fucile da caccia nel bosco fra Lopagno e Roveredo ha sporto denuncia contro lo sparatore
Il ferimento di Brando avrà un seguito penale. Il padrone del pastore maremmano ferito settimana scorsa da un fucile di caccia nel bosco fra Lopagno e Roveredo Capriasca ha infatti inoltrato denuncia alla Polizia cantonale contro lo sparatore. «Ero titubante. Ma è giusto che venga fatta una denuncia – ci dice il proprietario del cane –. Sono rimasto scocciato dalla versione che (lo sparatore, ndr) mi ha dato scusandosi. Non voleva sparare al cane, ma l'ha preso bene però... Se non voleva farlo, non lo faceva. E poi sì, è giusto anche dare un segnale a favore dei cani e dei loro proprietari. Non l'avessi fatto io, l'avrebbero fatto i miei figli (ride, ndr)».
Brando, ricordiamo, è stato impallinato una sera prima di Natale, mentre si era allontanato dai padroni durante un'abituale passeggiata. Si era avvicinato a una casa attratto probabilmente dall'odore dei resti di un animale, lasciati in un sacco all'esterno dell'abitazione. Mentre aveva iniziato a nutrirsene, è stato colpito da un uomo che gli ha sparato con un fucile da caccia, ritrovandosi fra i trenta e i quaranta pallini di piombo nell'arto posteriore destro. È stato successivamente ritrovato, insanguinato, sulla strada Cantonale. «Spero che gli vengano ritirate le armi. Per un eccesso di velocità in Italia mi hanno tolto la patente per tre anni. Sono dovuto passare dallo psicologo, fare un esame attitudinale, prima di riaverla. Credo sia l'iter giusto anche per chi spara a un animale. Ma non spetta a me decidere». In attesa della decisione delle autorità giudiziarie, la buona notizia è che Brando oggi sta meglio: «Ha ripreso a mangiare bene e a fare le sue passeggiate».