Lo stabilimento di Bioggio - come preannunciato già a ottobre - chiuderà definitivamente i battenti. Un centinaio di persone senza lavoro
La TE Connectivity di Bioggio non riesce a salvarsi. Come preannunciato già a ottobre, quando è stato avviato il periodo di consultazione interna, la sede malcantonese della ditta svizzero-statunitense leader nel settore dei terminali e dei connettori chiuderà. La produzione – indica una nota inviata dall'azienda stessa – terminerà definitivamente alla fine del 2021, quando la maggior parte dei 106 dipendenti resterà senza lavoro. «Una parte di questi – ci spiega il portavoce Gabriele Cantoni – continuerà la propria attività ancora durante il 2022, si tratta di un team di specialisti necessario per il trasferimento dei macchinari e del know-how in altri siti produttivi. Un'altra parte (8 persone, ndr) sarà pensionata o pre-pensionata». In totale, alla fine dell'operazione i dipendenti che resteranno senza lavoro saranno 98.
Durante questo mese abbondante di consultazioni l'azienda ha concordato anche coi lavoratori un piano sociale, che prevede: servizi di ricollocamento per assistere i dipendenti durante la transizione, indennità di fine rapporto e benefici aggiuntivi in determinate circostanze. Come già sottolineato un mese e passa fa, i vertici della multinazionale con sede a Sciaffusa non puntano il dito contro le performance del personale ma contro la crisi economica. “La persistente grave recessione, unita alla continua debolezza e instabilità della domanda nel mercato automobilistico (tra i settori di riferimento per l'azienda, ndr) e alle profonde trasformazioni dell'industria stessa” sono alla base della decisione. Un passo indietro di un rilevante attore economico, da molto presente sul territorio, che ha suscitato il grosso dispiacere anche del sindaco di Bioggio Eolo Alberti.