Elezioni per il supplente il 13 dicembre: "Confido molto nelle mie qualità ed esperienze professionali pregresse e di vita".
È nata il 4 settembre 1970 a Zugo, Janine Bianchetti, candidata, con Silvia Tagliati, alla carica di giudice di pace supplente per la regione di Lugano Est, autorità giudiziaria per la quale si era già presentata undici anni fa e nel 2019, quando, in quota Lega, aveva perso il confronto con l'attuale giudice di pace dimissionaria Isabella Steiger. «Sono consapevole dell’importanza del ruolo che dovrò ricoprire, ma anche della sua delicatezza e mi metto più che volentieri a disposizione, convinta e sicura delle mie capacità ma anche del mio innato senso per la Giustizia – ci spiega i motivi della sua candidatura –. Confido molto nelle mie qualità ed esperienze professionali pregresse e di vita».
Impegnata su fronti anche internazionali, Janine Bianchetti ha conseguito il Diploma federale di commercio iniziando immediatamente a lavorare alle dipendenze di diverse società multinazionali aventi sede a Zugo e Ginevra come la Eastman Chemical Ag, la Dhj Industries Ag e la Angst & Pfister Ag, ricoprendo diversi ruoli, segnatamente quello di assistente di direzione marketing e product manager. Nel 1998 si è sposata con l'avvocato Gian Maria Bianchetti e dal 1999 collabora con lui nello studio legale in centro città occupandosi della parte contabile e amministrativa nonché societaria. Parla e scrive correttamente cinque lingue. Madre di tre figli, dal 2008 è membro della Commissione di Quartiere di Castagnola-Cassarate- Ruvigliana. Da giovane praticava a livello agonistico lo sport del Curling assieme alla sorella gemella conseguendo per due volte il titolo di campionessa svizzera juniores e conquistando in Germania la medaglia di bronzo ai Campionati mondiali juniores.
«Qualora dovessi essere eletta – ci dice, in vista delle elezioni del 13 dicembre –, m’impegnerò a svolgere tale importante funzione con particolare dedizione e cura, cercando possibilmente di conciliare il maggior numero di vertenze possibili allo scopo di alleggerire il carico di lavoro a cui è confrontata oggi la Pretura di Lugano».