Residenti in Italia, colpivano in Ticino. Erano rei confessi: 180 e 140 aliquote la pena irrogata
Residenti in Italia, venivano in Ticino per arraffare biciclette. Anche elettriche, in particolare, che come sanno i numerosi nuovi utenti di questi veicoli, costano parecchio. Le loro scorrerie si interruppero lo scorso 4 maggio alla stazione di Paradiso, dove vennero sorpresi dalle Guardie di confine in sella a due bici da poco sottratte in un negozio. Durante i 49 giorni di detenzione, i giovani - un 26enne e un 28enne, italiano uno e marocchino l'altro - hanno ammesso questo e altri colpi, per cui il processo che li ha visti imputati (ma non presenti in aula) stamattina si è svolto velocemente. Una mezza dozzina le bici sottratte, anche a privati cittadini, furti che sono stati puniti con pene di 180 e 140 aliquote, oltre alla espulsione dalla Svizzera.