Luganese

Campione d'Italia incluso nella campagna di vaccinazione

Una quarantina di residenti nell'enclave si sono già prenotati. La crisi del governo italiano preoccupa il sindaco Roberto Canesi.

Vaccinazione garantita per i campionesi (Ti-Press)
18 gennaio 2021
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Sono una quarantina i residenti di Campione d'Italia che si sono prenotati nell'ambito della fase di vaccinazione attualmente in corso in Ticino. «Fra le domande che si sono poste per le persone non residenti in Ticino ma che chiedono di farsi vaccinare in Ticino, le questioni aperte erano due ed erano relative al personale frontaliero delle strutture sanitarie cantonali e i campionesi - ci spiega Ryan Pedevilla, capo della sezione del militare e della protezione della popolazione -. Questioni nel frattempo risolte positivamente nel senso che le strategia della Confederazione prevede per entrambe le categorie la possibilità di farsi vaccinare in Ticino». Una questione quasi scontata visto che i residenti a Campione d'Italia hanno accesso alle prestazioni medico-sanitarie in territorio svizzero. Le dosi di vaccino fornite dalla Confederazione, decisa in base alla popolazione residente, comprendeva infatti anche i campionesi.

Timori per i possibili effetti della crisi

Fra i numerosi riflettori accesi sulla crisi di governo c'è anche quello di Campione d'Italia il cui incerto futuro si lega a decisioni che spettano ai giudici del Tribunale fallimentare di Como (domani sarà depositata la documentazione richiesta per ottenere l'ammissione al concordato preventivo per arrivare alla riapertura del Casinò e per avere più tempo per elaborare il piano industriale e di rientro del debito della Casinò Campione d'Italia) e ai Ministeri dell'Interno e delle Finanze, decisivi sia per quanto riguarda il Comune che per la casa da gioco. «Questa crisi politica non ci voleva in quanto rischia di mandare in fumo il lavoro svolto da quando sono in carica» osserva Roberto Canesi, sindaco dell'enclave. I problemi del Comune derivano dalla situazione debitoria (una ventina di milioni di euro di cui oltre diciassette nei confronti degli ex dipendenti comunali) che non consente approntare il bilancio preventivo, senza il quale potrebbe anche arrivare nuovamente un commissario prefettizio. 

Si parla di un pre-dissesto, una procedura per i Comuni in crisi strutturale: un piano di riequilibrio pluriennale assistito dal Governo. «Anche nei giorni scorsi abbiamo avuto incontri (in videoconferenza, ndr) con i Ministeri dell'Interno e delle Finanze - dice Canesi -. Da parte loro riscontriamo disponibilità». Si parla di un finanziamento anticipato di un anno di 10 milioni di euro, la cui restituzione verrebbe spalmata sull'arco di cinque/sei anni. Il Comune avrebbe le risorse per pagare i dediti e quindi programmare i bilanci futuri, considerato che la spesa che ha fatto saltare il banco, gli stipendi dei dipendenti comunali, sono stati ridotti all'osso. Con gli stessi ministeri il Comune dell'enclave è impegnato a trovare la strada maestra per riaprire il Casinò, visto che, avendo dichiarato il dissesto finanziario, non può più gestire una società partecipata.