Luganese

Lugano, soldi sottratti al centro polisportivo: a processo

In aula un 44enne che avrebbe truffato alcune società costituitesi per edificare un centro polisportivo poi mai realizzato alle porte di Lugano

Il 44enne avrebbe utilizzato per scopi personali centinaia di migliaia di franchi (Foto Ti-Press)
1 ottobre 2020
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Affitto, alberghi, ristoranti, benzina, bar, casinò e diversi night club. Scopi decisamente estranei al progetto di realizzazione di un centro polisportivo nel Luganese, per il quale erano state costituite alcune società legate al 44enne a processo alle Assise criminali di Lugano. Il centro alle porte di Lugano, presentato anche pubblicamente una decina d'anni fa, non ha mai visto la luce. E ora, emergono risvolti penali. Sono infatti circa 380'000 i franchi per i quali l'imputato è accusato di ripetuta amministrazione infedele aggravata, truffa e diversi altri reati amministrativi. Secondo l'accusa rappresentata dal procuratore pubblico Andrea Gianini si sarebbe infatti appropriato di importanti somme derivate dalle società per scopi personali.

Salari gonfiati

Ma non solo. L'accusato, uno svizzero del Luganese oggi residente nei Grigioni, avrebbe per anni gonfiato i propri stipendi: ne dichiarava fra i 6 e i 7'000 al mese, intascandone però in un primo periodo 9'000 e in un secondo 12'500 mensili. Cifre successivamente non dichiarate. Presunti versamenti fraudolenti che sarebbero continuati anche dopo il fallimento delle società in questione – stiamo parlando del 2014 –, truffando successivamente anche l'Ufficio regionale di collocamento e la Cassa di disoccupazione.

L'uomo è difeso dall'avvocato Fulvio Pezzati, mentre la Corte è composta dalla presidente Francesca Verda Chiocchetti e dai giudici a latere Manuel Borla e Aurelio Facchi.