Luganese

Dal maxiprogetto di Bedano al processo a Lugano: l'identikit

Che cosa prevedeva il mega centro polisportivo che avrebbe dovuto sorgere a Bedano, del quale l'imputato era uno dei principali promotori?

Rendering di quello che avrebbe dovuto essere il Palabasket del maxiprogetto centro polisportivo di Bedano, caduto definitivamente in Consiglio comunale nel 2012
1 ottobre 2020
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Una piscina olimpionica coperta a uso scolastico e agonistico, una pista di ghiaccio, quattordici palestre regolamentari, sei campi da tennis, uno da beach volley. Ma anche un albergo, un ostello della gioventù, un centro commerciale, un cinema multisala, un teatro, un salone delle feste e un centro benessere. Con un programma sportivo ricco di manifestazioni, dalla scala regionale a quella internazionale. Era proprio un maxiprogetto quello che aveva presentato per la prima nel 2009 il 44enne che oggi alle Assise criminali di Lugano sta rispondendo di diversi reati amministrativi. Ambizioso, anche dopo che fu ridimensionato un paio d'anni dopo stralciando la compenente culturale (cinema e teatro). L'uomo, ricordiamo, è accusato dal procuratore pubblico Andrea Gianini di aver utilizzato circa 380'000 franchi destinati alla realizzazione appunto del megaprogetto edilizio da 160 milioni di franchi che avrebbe dovuto sorgere a Bedano. Iniziativa della quale l'imputato era uno dei principali promotori.

Il progetto fallì nel 2012 in Consiglio comunale a Bedano

Sul centro polisportivo una decina d'anni fa sono stati spesi fiumi d'inchiostro e l'iter, con tanto di presentazione del progetto – sostenuto, seppur con delle riserve, dall'allora Municipio per ridare vita all'ex sedime Quadri – al Consiglio di Stato, è durato anni. Un sogno ambizioso, andato a sbattere contro lo scetticismo del Consiglio comunale nel marzo del 2012, che rinviò al Municipio la variante di Piano regolatore necessaria per l’opera. Un mese dopo i terreni andarono all'asta e il progetto fallì conseguentemente, come poi le varie società a esso legate. A prevalere furono le ragioni degli oppositori riguardo all’eccessiva volumetria del progetto, all’impatto viario (stimato in 1.500 transiti giornalieri), ai timori per la gestione del traffico per grandi eventi e per i costi a carico del Comune. Considerati eccessivi pure gli indici di sfruttamento.

Dopo Bedano: San Bernardino, Engelberg, Lucerna, Zurigo e Milano

Dopo che a Bedano il progetto è sostanzialmente fallito, gli stessi promotori hanno provato a presentarlo in svariate località svizzere e non: «Abbiamo chiesto a San Bernardino, Engelberg, Lucerna, Zurigo e Milano» ha ammesso il 44enne incalzato dalla giudice Verda Chiocchetti. Richieste mai andate a fondo, per svariate ragioni addotte in aula. Ora l'interrogatorio è terminato ed è attesa a breve la requisitoria del procuratore pubblico. Stamattina, ricordiamo, il dibattimento è stato sospeso perché l'imputato si era preparato dei 'bigini', poi ritirati dalla Corte, contenenti riassunti dei capi d'accusa e osservazioni della difesa, poi ripetute durante l'interrogatorio.

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