Luganese

Melide si divide sul risanamento del nucleo

Abbondio Adobati e Aldo Albisetti lanciano un referendum. I favorevoli al progetto: "mezze verità e inesattezze".

Abbondio Adobati (sin) e Alldo Albisetti (Ti-press)
30 settembre 2020
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 Il futuro del nucleo di Melide è al centro di un referendum, lanciato contro un grosso progetto approvato di misura dal Consiglio comunale. Un Piano dal costo di 6,9 milioni di franchi.  La raccolta di firme è stata lanciata stamattina in paese; i referendisti ne devono trovare  almeno 143 firme tra i cittadini di Melide aventi diritto di voto, ma puntano alle 160 per avere un margine di sicurezza.

I promotori di questo referendum, primi cofirmatari sono due persone assai note nella politica melidese: Abbondio Adobati, sindacalista, per 16 anni in Gran consiglio, e l'ex sindaco Aldo Albisetti, entrambi esponenti del Plr. Ritengono giusto che la popolazione si  esprima su un oggetto molto impegnativo sotto il profilo economico, per il piccolo comune di Melide, e approvato dal Cc lo scorso 14 settembre per un solo voto di margine, nel senso che i consiglieri comunali favorevoli, 11, furono giusto sufficienti per raggiungere il quorum richiesto, mentre i contrari furono 5.

Allora, ecco le motivazioni dei referendisti. Che rispetto al progetto approvato, avanzano riserve soprattutto di carattere estetico, ma anche tecnico. Come il punto 'ecologico' riguardante il riscaldamento degli edifici; "Il nucleo centrale deve disporre da subito di un impianto funzionante di teleriscaldamento ad acqua, nel rispetto delle raccomandazioni ecologiche emanate dalla Confederazione, garantendo così aria pulita agli abitanti. La configurazione molto concentrata del Nucleo storico di Melide pare essere ideale per il teleriscaldamento".

'Meglio i dadi e i lampioni'

Passando al capitolo storico-estetico, sotto accusa pare esserci qualche 'modernismo' di troppo. "Occorre definire una pavimentazione conforme alle caratteristiche del Nucleo. Le stradine e le piazzuole vanno pavimentate con dadi e non con lastre scivolose. Il Nucleo è costitutivo del fascino dell’intero borgo di Melide" Per i referendisti andrebbero pavimentate a dadi anche le vie di accesso al nucleo, oggi rivestite di bitume.  Non è tutto: "L’investimento complessivo deve comprendere anche la pavimentazione dell’area che contorna la Chiesa, che rientra nel progetto ma non nel credito richiesto".

. Dalla terra al cielo, "L’attuale illuminazione con lampioni è molto suggestiva. Sostituirla o integrarla con illuminazione dal suolo è inadeguato per stradine e piazzuole" osservano sempre i referendisti, che pure si oppongono allo spostamento della statu dedicata a Domenico Fontana.

 "Se il Referendum sortirà effetto positivo verrà chiesto al Municipio di incaricare un gruppo di lavoro che presenti proposte condivise entro marzo 2021".

Un ulteriore argomento dei referendisti va a toccare... il portafoglio dei proprietari di immobili, visto che si chiede una riduzione del contributo a loro carico, dal 40 al 30%.

'Pavimentazione abusiva della Parrocchia'

Fin qui le ragioni dei referendisti. Confutate in modo puntuale da due melidesi che sono invece favorevoli al progetto approvato dal Consiglio comunale. Danilo Crivelli e Marco Petrelli denunciano "le assurdità, le mezze verità e le inesattezze infilate dai due referendari nel testo che accompagna il formulario per le firme". Tra le 'mezze verità' potrebbe annidarsi la questione dei contributi di miglioria che i privati proprietari delle case dovrebbero pagare. Oltre al ricalcolo del perimento di opposizione, comporta mediamente un contributo di circa 5mila franchi per unità abitativa, dilazionabili su più anni. Un contributo, scrivono, "sicuramente ragionevole" che non va a "tartassare  o punire i proprietari". Il teleriscaldamento ad acqua, aggiungono, sarebbe "comporterebbe da solo un investimento di 4,5 milioni di franchi! Un'aggiunta che porterebbe ad oltre 10 milioni di franchi l'inestimento per il nucleo. Una proposta audace anche per chi pretende di combattere la 'megalomania del Municipio'" scrivono Crivelli e Petrelli. Opzione 'ecologica' che peraltro resterebbe aperta per buona parte degli stabili, grazie alle condotte di acqua industriale che verrebbero predisposte. In tutti casi evocare il rischio di incidenti dovuti al gas da riscaldamento, è "far leva su un sentimento irrazionale e la paura e può essere pagante, ma non è corretto", L'ultima stoccata arriva su una delle proposte dei referendisti, includere   nella ripavimentazione l'area che contorna la chiesa. Qusta superficie, esclusi sagrazto e piatta "È già stata ripavimentata senza licenza edilizia su incarico del Consiglio Pparrocchiale. Ora alcuni suoi membri, in stretto contatto con i referendisti, tentano di sanare a spese della comunità una situazione abusiva che, sol oper il rispetto dovuto alla Parrocchia, non è ancora stata resa pubblica".