Luganese

Taverne, tre famiglie cambiano asilo nido

Marco Galli, capo dell'Ufficio famiglie e giovani del Dipartimento sanità e socialità: 'Nel 2021 un nuovo manuale di sicurezza e un label di qualità'

9 settembre 2020
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Taverne, addio. Dopo l'arresto di due educatrici di un locale asilo nido per presunti maltrattamenti, tre famiglie i cui piccoli frequentavano la struttura si sono fatte avanti con l'Ufficio famiglie e giovani (Ufag) del Dipartimento sanità e socialità (Dss) per richiedere un supporto nella ricerca di una soluzione alternativa nelle vicinanze. «Sì, si sono fatti avanti tre genitori per valutare un'altra sistemazione e altri ex utenti della struttura che sono stati orientati su cosa fare – ci conferma Marco Galli, capoufficio Ufag –. Per i primi, abbiamo contattato i nidi della zona. Abbiamo liberato dei posti ad hoc, mentre altri erano già liberi. Chiaramente sta alla famiglia scegliere ora».

Ma non è l'unico argomento che abbiamo trattato con Galli. All'indomani della notizia abbiamo sentito Giordano Cusini, coordinatore dell'Atan (Associazione delle strutture d'accoglienza per l'infanzia della Svizzera italiana), che ci ha anticipato che è in preparazione un nuovo manuale sul tema della sicurezza nei nidi. Tema approfondito con Galli.

L'Ufag non dispone già di manuali relativi alla sicurezza nei nidi?

Sì, abbiamo sviluppato già due documenti: 'Buone pratiche per la prevenzione e la promozione della salute nella prima infanzia' e 'Per un'accoglienza di qualità - Guida per una qualità pedagogica nei nidi'. Il primo, già piuttosto dettagliato, l'abbiamo fatto nel 2016: vengono menzionati una serie di argomenti legati a tutto quel che può succedere in un nido, dal maltrattamento al medico di riferimento, dalla prevenzione delle malattie trasmissibili a quella degli incidenti. È stato distribuito a tutti i nidi e funziona come punto di riferimento. Il secondo documento è la base per tutto il lavoro che viene fatto per far capire che cosa viene osservato al nido, sia nell'ambito della formazione sia in quello della vigilanza. Sono inoltre temi che vengono trattati durante il Certificato di studi avanzati rivolto a direttrici e direttori dei nidi. Ma è importante sottolineare una cosa.

Cosa?

La prima garanzia di sicurezza è data dalla procedura di autorizzazione per aprire un nido, che mette dei paletti piuttosto impegnativi. Ci sono tutta una serie di verifiche e di requisiti a monte. C'è la sede che deve essere perfettamente funzionante e disporre di tutti i certificati di sicurezza, con una certa metratura, una determinata logistica, uno spazio minimo a testa per bambino. E poi ci sono tutti i requisiti per il personale, relativi al direttore, ai responsabili, agli educatori. Poi c'è tutto il discorso legato alla formazione, di base e continua.

Nonostante una base già solida, si è sentita però l'esigenza di un ulteriore manuale?

Esatto. Nella concertazione con Atan, si è detto che sarebbe importante avere un manuale di sicurezza, in modo da riprendere gli aspetti già trattati e che possano essere riproposti sotto forma di autovalutazione e di certificazione esterna. Abbiamo dato mandato all'Atan, che lo presenterà entro fine anno. Conterà molte informazioni: dalle procedure anti-incendio ai piani d'evacuazione, fino gli aspetti di salute e sicurezza dei lavoratori. La verità novità è che affronterà anche la salute e la sicurezza degli ospiti: bambini in primis, ma anche genitori e fornitori. Il manuale sarà accompagnato da dei percorsi formativi ad hoc.

Ci sarà quindi una doppia vigilanza, se capisco bene.

Volevamo fare ancora un passo in più a livello di qualità, in modo da avere oltre ai nostri criteri e alla nostra vigilanza che rimane anche comunque una certificazione, per avere un ulteriore livello di sicurezza. Progressivamente l'asticella viene alzata: parliamo di bambini piccoli, persone vulnerabili, e quindi è molto importante questo processo di miglioramento continuo della qualità. Il primo step sarà questo manuale della sicurezza e il secondo, in fase di progettazione, sarà un percorso verso l'introduzione di un label di qualità per i nidi: 'QualiNido', un label federale che prenderemo di riferimento. Il primo verrà implementato sicuramente l'anno prossimo e anche per il secondo auspichiamo di far partire le prime esperienze pilota nel 2021. Tengo a evidenziare che stiamo portando avanti questi discorsi sulla qualità da tempo, non sono legati ai fatti di Taverne. Siamo partiti nel 2007 con un terzo del personale formato, adesso siamo all'85%. Posso garantire che il settore dei nidi è sicuramente tra quelli che si è formato di più negli ultimi anni.

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