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Novazzano, 'Ciò che conta è che il bambino stia bene'

Con la Polizia farà luce su quanto accaduto anche l'Associazione famiglie diurne. A livello cantonale si lavora a un manuale sulla sicurezza

Occorre stare sul chi va là (Ti-Press)
1 settembre 2020
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"Ciò che conta è che il bambino stia bene"'. Oggi, martedì, il giorno dopo l'accaduto, se lo ripetono in tanti come un mantra. Sollevati dal fatto di poter scrivere un lieto fine su una vicenda che per alcune decine di minuti ha gettato nell'angoscia chi l'ha vissuta in prima persona. In effetti, lunedì i genitori del piccolo di due anni sfuggito al controllo degli addetti dell'asilo nido di Novazzano hanno passato una gran brutta mezz'ora. In quei trenta minuti, fra le 15.30 e le 16, quando il bimbo è stato ritrovato poco lontano dalla struttura da agenti della Polizia comunale di Stabio e Guardie di confine, sono mille i pensieri che hanno attraversato la mente. A memoria, del resto, non era mai successa una cosa del genere. E nessuno si nasconde che si tratta di un episodio serio, al quale ora occorre trovare delle risposte.

Di fatto, ci vuole vedere chiaro la Polizia, che ha aperto una inchiesta decisa a ricostruire la dinamica dei fatti e i motivi che hanno permesso al bimbo di lasciare l'edificio - che, a pochi passi dal centro del paese, ospita il nido - e quindi di allontanarsi del tutto autonomamente. Tanto da scendere la scaletta del giardino, attraversare la strada e imboccare un sentiero sterrato vicino. Viottolo di cui è riuscito a percorrere circa 250 metri prima di essere rintracciato, fortunatamente senza un graffio.

Avviata un'inchiesta interna alla struttura

Ed è determinata a fare luce su questo episodio pure l'Associazione famiglie diurne del Mendrisiotto, alla quale fa capo l'asilo, il Boscoiattolo, aperto alla fine del 2018, in grado di accogliere fino a 25 piccoli ospiti e ben frequentato dalle famiglie della zona. «Abbiamo deciso di avviare una inchiesta interna per comprendere fino in fondo quanto è accaduto», conferma contattato da 'laRegione' il presidente Claudio Currenti. Una indagine che intende, infatti, chiarire le responsabilità e valutare eventuali misure da prendere nel prossimo futuro. Una cosa del genere, fa capire il presidente, non deve più succedere.

Di sicuro a contribuire alla felice conclusione dell'allontanamento è la stata la tempestività di intervento. Giunta la segnalazione alla Centrale comune di allarme (Cecal), è stato attivato infatti il dispositivo di ricerca che ha mobilitato, in forze, agenti della Polizia cantonale, delle Polizie comunali delle regioni polo 1 e 2 del Distretto e delle Guardie di confine. A ciò si aggiunge il fatto che il nido si trova in un angolo tranquillo di Novazzano, accanto al comparto scolastico.

Un manuale per la sicurezza

Non ha fatto mancare la sua vicinanza anche l'Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani, tanto al nucleo famigliare che all'équipe del nido. Il servizio guidato da Marco Galli si è subito attivato, lunedì sera, per conoscere i dettagli di quanto è successo e offrire la propria consulenza. «Queste sono situazioni che ci interrogano tutti - ribadisce Galli -. Situazioni dalle quali imparare, proprio per evitare di ripetere eventuali errori». D'altra parte, tiene a spiegare il capoufficio, «in questi casi è importante sostenere e informare la famiglia, particolarmente scossa, nel modo più trasparente possibile. E al contempo supportare il personale, segnato da eventi simili». 

D'altro canto, il tema della sicurezza nelle strutture per l'infanzia è sempre sul tavolo dell'autorità cantonale, assicura ancora Galli. «Come Cantone stiamo lavorando, d'intesa con Atan - l'Associazione mantello delle strutture d'accoglienza per l'infanzia della Svizzera italiana, ndr -, sugli aspetti legati alla sicurezza, per migliorarli ulteriormente. Stiamo sviluppando, infatti, un manuale da mettere a disposizione degli operatori». Uno strumento che va ad aggiungersi agli altri supporti esistenti e al percorso formativo immaginato per mettere il personale in condizione di fronteggiare, ma soprattutto scongiurare casi come quelli di Novazzano.