Giovanni Pellegri illustra la nuova stagione per pubblico e scuole. E per marzo è atteso il Nobel per la chimica, Jacques Dubochet
«Siamo passati da una media di cento persone durante l'apertura al pubblico a cinque visitatori durante il periodo Covid». Giovanni Pellegri, neurobiologo, fondatore e responsabile de L'ideatorio, il servizio di promozione della cultura scientifica e del dialogo tra scienza e società dell'Università della Svizzera italiana trasferitosi un anno fa dal centro cittadino a Cadro, fotografa la funesta realtà dovuta alla pandemia. Ma una nuova stagione ha appena superato i blocchi di partenza e anche l'inizio delle scuole, alle quali sono destinate, unitamente al grande pubblico, le attività del nuovo programma 2020-2021, lasciano ben sperare in una ripresa.
L’ideatorio, anche antenna regionale della Fondazione Science et Cité, un centro di competenza delle accademie svizzere delle scienze, promuove la cultura scientifica e il dialogo scienza e società. Lo fa con modalità diverse: dall’organizzazione di conferenze pubbliche a progetti partecipativi, così come percorsi espositivi e laboratori, presentati all’interno della sua sede espositiva. Il centro si propone come un "luogo aperto, d’incontro, dove bambini, ragazzi e adulti, possono riflettere, giocare e scoprire tematiche che coinvolgono il pensiero, la scienza o la tecnologia".
Il centro riparte con le dovute misure di sicurezza richieste dall'Ufficio federale della sanità e con attività completamente rinnovate - eventi, laboratori, corsi. «Ci abbiamo lavorato tanto, abbiamo sfruttato il lockdown per giungere alla nuova riapertura» - spiega Pellegri. Due opuscoli, uno per le scuole e uno per il pubblico, racchiudono le proposte da settembre a giugno 2021. Intanto, il Centro nell'ambito delle mostre scientifiche interattive propone, "Imperfetto: un'esposizione fra inciampi e abilità del nostro cervello" che mette in evidenza fra l'altro, come l'imperfezione sia "la vera 'perfezione' di questa meraviglia che chiamiamo cervello". Uno dei maggiori luoghi di attrazione è il planetario astronomico presente a L'ideatorio, moderna installazione digitale. All'interno della cupola si esplorano lo spazio con tre nuovi spettacoli: dal sistema solare alle galassie più lontane, dal viaggio sulla luna fino alla scoperta delle costellazioni, da "un giorno su Marte" fino "alle origini del pianeta Terra". Gli spazi IDEA sono invece dei luoghi per sperimentare, giocare e imparare ma anche l'acronimo di "Immaginazione, Dialogo, Esplorazione e Atelier". Numerosi, inoltre, le occasioni per assistere a "Chiacchiere di scienza": conferenze sul cervello, su come smaltire le plastiche, sulla mobilità elettrica, sullo spreco alimentare, in sintesi, sul mondo sostenibile. L'ideatorio è da lungo tempo anche sede di atelier per famiglie, dove è possibile toccare con mano e avvicinarsi alla creatività, da come si gira un video con il proprio smartphone ai rudimenti sulla robotica. È pure possibile iscriversi agli innumerevoli corsi di formazione, fra cui "pensare con le mani" o "scoprire l'olfatto". Arte e scienza, spettacoli e letture completano le occasioni per aprire i propri orizzonti su nuovi mondi e per riscoprire che la scienza non è solo nozione, ma occasione di riflessione e dialogo. A Lugano il 23 marzo arriverà anche il premio Nobel per la chimica 2017: si tratta di Jacques Dubochet, che dialogherà con Giovanni Pellegri su, fra l'altro, il ruolo della scienza.
Per le scuole - da quelle dell'infanzia, alle elementari, alle medie, alle scuole speciali, alle medio superiori - si apre tutto un mondo di attività, grazie anche alla collaborazione del Centro di Cadro con l'Istituto scolastico della città di Lugano. Mentre l'esposizione "Imperfetto" e le proiezioni al planetario astronomico sono visitabili tutto l'anno, i laboratori sono invece proposti secondo un calendario preciso. Tra queste emergono, "Io & robot. Alla scoperta di una collaborazione intelligente" e "C'era una volta un robot. Colorato e divertente laboratorio di robotica creativa". È possibile costruire anche oggetti volanti a L'ideatorio con il laboratorio, intitolato "Sulle ali del vento". Ma è pure immaginabile entrare in "Un mondo pieno di cose invisibili: alla scoperta di quel che non vediamo" attraverso una domanda propria di uno scienziato: "Di che cosa è fatto il vuoto?". I sensi aprono inoltre altre finestre della curiosità e del mistero cui è possibile avvicinarsi attraverso puntuali laboratori: l'atelier delle profumerie per creare il proprio profumo e "Sensi all'avventura! Esploriamo il mondo con i nostri sensi". Vi è poi l'iniziativa di libri scientifici, anzi "Libruchi scientifici, con attività e piccoli esperimenti per avvicinare i bambini alle tematiche scientifiche con maggiore facilità. Insomma, L'ideatorio - come evidenzia il compendio delle proposte - è occasione per affinare un pensiero riflessivo e critico e stimolare la curiosità "che porta a desiderare di scoprire cose nuove sul mondo e su se stessi".