Luganese

Lugano, per un Ideatorio (più) integrato

Licenziato il messaggio con la convenzione fra Città e Università della Svizzera italiana per l'apprezzato servizio universitario

Ti Press
(Giovanni Pellegri)
28 dicembre 2019
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L’Ideatorio della Svizzera italiana si lega ulteriormente alla Città di Lugano, in particolare al suo Istituto scolastico comunale (Isc). Il Municipio ha infatti licenziato il messaggio inerente alla convenzione per il periodo 2019-23 – con effetto retroattivo dal 1° gennaio scorso – fra Comune e Università della Svizzera italiana per regolamentare i rapporti con il servizio di promozione della cultura scientifica dell’Usi. «Viene riconosciuta una realtà consolidata e visto che non c’è mai stato un accordo, sebbene di fatto la collaborazione ci fosse, si è deciso di formalizzare delle pratiche che erano perlopiù già in uso ma non ancora nero su bianco – ci spiega Giovanni Pellegri, responsabile dell’Ideatorio – e questo è importante. È una buona convenzione, siamo contenti».

Concretamente, l’accordo prevede una serie di impegni da ambo le parti. La Città ad esempio non solo promuoverà le iniziative dell’Ideatorio tramite le divisioni Comunicazione e relazioni istituzionali ed Eventi e congressi, ma le diffonderà anche in maniera mirata ai docenti. Collaborerà per eventuali attività di iscrizioni o prenotazioni e metterà a disposizione i propri veicoli per l’eventuale trasporto di materiali. La Città aumenterà inoltre il proprio – relativamente contenuto – contributo finanziario al progetto. Dagli attuali 40’000 franchi in media (fra il 2012 e il 2019) si passerà infatti a 80’000: 50’000 veri e propri e 30’000 ‘in natura’, si rinuncerà a prelevare la tassa d’uso annua per l’ex casa comunale di Cadro, diventata a settembre sede ufficiale dell’Ideatorio.


‘Tutto esaurito’ e seimila visite a Cadro da settembre. ‘È un ottimo risultato’


E proprio a quest’ultima è legata una delle contropartite che la Città chiede: l’impegno a tenere aperto per nove mesi – durante i pomeriggi di sabato e domenica comunque – il centro. «Aprire per nove mesi prima sarebbe stato impensabile – osserva Pellegri –, dato che non avevamo un luogo fisso da poter utilizzare. Ora che abbiamo una sede è fattibile». Già prassi sono invece i punti due e tre della convenzione: consentire agli studenti dell’Isc di partecipare gratis alle attività e valutare con l’Isc la creazione di percorsi didattici specifici.

«Non dimentichiamo che quando siamo nati, come prima cosa abbiamo fatto un progetto con l’Isc (un festival della scienza al quale hanno partecipato i bambini delle scuole elementari, ndr). L’allora direttore Sandro Lanzetti sposò da subito la nostra causa». Una collaborazione che arriva da lontano e che promette d’intensificarsi. Il quarto punto dell’accordo prevede infatti che l’Ideatorio sia disponibile a valutare la creazione e l’animazione di campi diurni e residenziali per bambini nel settore extrascolastico.

Già una consuetudine anche il sesto punto – proporre incontri pubblici in città –, mentre una novità è la quinta clausola: mettere a disposizione le proprie competenze per proposte di formazione ai collaboratori della Città e ai cittadini. «Abbiamo un piccolo patrimonio (fra cui un planetario, ndr). Il primo corso che abbiamo organizzato è stato sul cervello e sulle neuroscienze. Ne abbiamo in programma uno sull’astronomia e poi altri due su robotica e scienza in cucina».
Sulla convenzione dovrà esprimersi il Consiglio comunale, intanto Pellegri sottolinea che «viene riconosciuto un ruolo pubblico, istituzionale, alla cultura scientifica e al nostro approccio, che non è nozionistico». L’Ideatorio offre incontri, atelier, esposizioni e diverse varie attività e in quindici anni ha attirato oltre 150’000 visitatori. Di questi, 6’000 solo da quando esiste la sede di Cadro: «Un ottimo risultato». E contenta è anche la Città: «È una presenza preziosa per Lugano e per il suo Isc – valuta il capodicastero Formazione, sostegno e socialità Lorenzo Quadri –. Nell’ottica di una valorizzazione delle risorse sul territorio si è ritenuto che si trattasse di una collaborazione da potenziare. Propongono infatti dei progetti anche di grande valore pedagogico e didattico».