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Tesserete alla ricerca di un volto nuovo e... una piazza

Presto in pubblicazione la variante di Piano regolatore particolareggiato per il comparto S. Stefano, ma una petizione per il Consiglio di Stato è già pronta

Servirà un'ulteriore Piano di quartiere per il comparto a nord della chiesa di Santo Stefano
17 agosto 2020
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Una piazza per Tesserete. E nuovi spazi per i servizi esistenti e appartamenti privati. Nel giro di alcuni anni il centro amministrativo di Capriasca potrebbe veder radicalmente modificato il proprio volto, con l’aggiunta di un elemento che effettivamente non possiede: una piazza, appunto. Dopo essere passata all’ultimo Consiglio comunale, sarà a breve in pubblicazione la variante di Piano regolatore particolareggiato (Prp) relativa al comparto Santo Stefano. Un progetto che per la sua importanza, e per il suo forte impatto urbanistico, sta facendo discutere la popolazione, tant’è che è stata lanciata una petizione indirizzata al Consiglio di Stato che ha già raccolto circa 900 adesioni.

'Un centro, che Tesserete ora non ha'

«Tesserete è un bel paese, con una sua identità e una sua anima, ma la mancanza di una piazza si sente – valuta il sindaco –. Per le manifestazioni pubbliche utilizziamo spesso i Giardinetti o la caserma, ma i primi non sono uno spazio del tutto idoneo e la seconda è un po’ discosta e... non è una piazza di paese». Una piazza che dovrebbe nascere indicativamente al posto dell’attuale campo da gioco dell’oratorio, spesso utilizzato ormai purtroppo come parcheggio. «È un progetto interessante – aggiunge Andrea Pellegrinelli –, che valorizzerebbe l’intera zona (ad esempio: vi sarebbe una vista migliore sulla monumentale chiesa prepositurale di Santo Stefano, ndr) e si avrebbe un centro, che Tesserete ora di fatto non ha».

L'ultimo tassello dell'edilizia scolastica

In Cc la variante è passata quasi all’unanimità, anche perché comprende una parte piuttosto urgente: il comparto a sud della chiesa ospiterà infatti la sede definitiva del I° ciclo di scuola elementare, un progetto nel complesso da circa 10 milioni di franchi approvato la stessa sera e per il quale a breve dovrebbero iniziare i lavori. «Il Prp effettivamente è una delle basi essenziali per completare il piano di edilizia scolastica che stiamo portando avanti dall’aggregazione», osserva Pellegrinelli. Sono almeno tre lustri infatti che a Capriasca le scuole sono un tema d’attualità: «La prima cosa che abbiamo fatto è stata la riattazione della caserma per il II° ciclo di scuola elementare – ricorda il sindaco –. Poi è stata creata la sede centrale con quattro sezioni della scuola dell’infanzia a Lugaggia, seguita dal risanamento delle sedi esterne a Bidogno, Vaglio e Cagiallo. Avevamo anche delle sezioni dislocate di scuola elementare, che abbiamo dovuto centralizzare per poter mettere in piedi la mensa dell’asilo. Nel frattempo, accanto a quella del II° ciclo abbiamo costruito la sede provvisoria del I° ciclo: i prefabbricati sono stati demoliti quest’anno per far spazio alla sede definitiva, votata dal Cc».

Addio all'oratorio del 1920?

Per un grosso capitolo che si chiude, uno altrettanto significativo che si apre. «Il Prp riguarda anche il comparto a nord, che oggi ospita l’oratorio (del 1920, ndr), il centro scout e altri spazi della Parrocchia. Rispetto al comparto sud, la pianificazione è più di massima: spetterà alla Parrocchia (che mette a disposizione i terreni, ndr) decidere cosa si vuol fare. Per noi era importante mettere dei paletti». Sul Prp sono già indicati dei volumi sostitutivi rispetto agli attuali, comprensivi anche di appartamenti: il 25% dovrà essere a pigione moderata. «Sono solo dei volumi pianificatori: non vuol dire che sarà costruito così. E i contenuti previsti non saranno necessariamente riuniti in uno stabile unico. Questo effettivamente è il comparto che sta suscitando più clamore, ma ricordo che prima di procedere sarà necessaria un’ulteriore pianificazione con il Piano di quartiere».

Una petizione al Consiglio di Stato

Già in fase legislativa le commissioni hanno richiesto più emendamenti al Prp, introducendo ad esempio la possibilità di prevedere delle costruzioni più piccole su quella che sarà la piazza antistante la chiesa e di fatto restringendola. Ma c’è chi ha fatto un passo in più, iniziando a raccogliere firme. La consigliera comunale Carla Borla guida infatti l’opposizione al progetto. Circa 900 adesioni (cfr. ’laRegione’ del 5 agosto) alla petizione indirizzata al Consiglio di Stato, per chiedere in sostanza al governo di scindere il comparto sud da quello nord del Prp, per permettere l'edificazione della scuola e una più prudente analisi della parte settentrionale. Per l’ex municipale si tratterebbe di “interventi devastanti dal punto di vista paesaggistico, storico, identitario e sociale”, lamentando una “scarsa democraticità del processo decisionale”. Si ritiene che il Municipio proponga un “intenso sviluppo edilizio non rispettoso del paesaggio, delle preziose associazioni di volontari, dell’autenticità dei luoghi e della loro memoria”, chiedendo in definitiva “un ulteriore studio che coinvolga questa volta la popolazione e tenga conto di tutti i valori in gioco”. L'iter, in tutti i casi, è ancora lungo.

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