L'imprenditore escluso dal concorso per il Polo sportivo di Lugano chiede alla Città un time out: 'progetto suicida'
«La città di Lugano ci ripensi. Il suo progetto è pericoloso in termini di costi di gestione. Un progetto suicida. Noi siamo in grado di far risparmiare all'autorità cittadina 153 milioni di franchi. Si lascino perdere le torri, che si potranno costruire fra 5-6 anni quando vi sarà più chiarezza sul mercato immobiliare. Noi siamo in grado di consegnare il nuovo stadio e il palazzetto dello sport in due anni». Così passa al contrattacco Silvio Tarchini, l'imprenditore a capo del 'Consorzio Pallone' escluso ieri dal Municipio dal concorso per la costruzione del nuovo Polo sportivo di Cornaredo - l'Esecutivo ha scelto il progetto della Hrs, società immobiliare nella cui cordata si trova anche la società del presidente del Fc Lugano, Angelo Renzetti. Stamane in una conferenza stampa Tarchini - che si trova, calcisticamente parlando in "fuorigioco", dal momento che non ha rispettato il bando di concorso che contemplava le due torri nelle quali è previsto il trasferimento di parte dell'amministrazione comunale ha dichiarato: «Si parla del trasferimento di sole 120 persone, ma la Città non ha bisogno di costruire nuovi spazi amministrativi perché possiede già suoi immobili, attualmente sfitti». E ha aggiunto: «Per i commerci del centro, che già oggi soffrono, il trasferimento sarebbe un ulteriore danno».
Il motto del progetto dell'imprenditore è "Polisportivo sì, trasferimento uffici a Cornaredo no". Tarchini ha ribadito di non aver ricorso contro il verdetto proclamato sul concorso dal Municipio, ma spera in un suo ripensamento, di fronte a quello che l'imprenditore definisce un notevole risparmio. Walter Hellmich, imprenditore tedesco del consorzio Tarchini, con dieci anni di esperienza nella costruzione di 12 stadi in Germania, ha definito dal canto suo «una catastrofe il progetto che intende realizzare la Città». Tra le criticità posto sotto accusa: il Palazzetto dello sport, per cui alcune discipline (tra cui ping-pong e scherma) sarebbero confinate a 11 metri sotto terra, convenendo a basilari princìpi di salute. Inoltre, il progetto guidato da Tarchini ha contemplato, contrariamente al bando, un posteggio per auto al servizio dello stadio. Per l'avvocato Marco Bertoli, legale del gruppo Tarchini, «il "Consorzio Pallone" non ha sbagliato offerta, tralasciando le torri, ma ha volutamente presentato un'offerta alternativa». Insomma, ora la palla passa nel campo della politica e del Consiglio comunale che dovranno operare nei prossimi mesi scelte di peso sia dal profilo architettonico sia finanziario.