Lugano, in discussione le misure d'accesso alla foce

È imminente una decisione del Municipio di Lugano in merito alla situazione degradante constatata negli ultimi fine settimana alla Foce del Cassarate. Una decisione che potrebbe giungere già giovedì dopo la manciata di denunce contro ignoti, la più circostanziata delle quali è giunta dal Circolo Velico di Lugano, sporte al Ministero pubblico. La questione è oggetto di riunioni fra i vertici delle forze dell'ordine e la politica cittadina. Il sindaco Marco Borradori, a titolo personale, esclude l'ipotesi di chiudere l'area al pubblico: «Sarebbe un peccato e una sconfitta per tutti. La zona è molto bella ed è normale che la gente e soprattutto i giovani la frequentino assiduamente. Speriamo che la situazione possa migliorare con l'allungamento degli orari d'apertura degli esercizi pubblici e delle discoteche».

Borradori: 'Più sorveglianza non repressiva'.

Un'alternativa alla chiusura potrebbe essere quella di limitare l'accesso? «Propendo piuttosto per un incremento della sorveglianza non repressiva. L'anno scorso con Lugano Marittima è andata bene. Potremmo valutare l'introduzione di un paio di mescite gestire da esercizi pubblici con la presenza di agenti di sicurezza sopportati dai volontari della Divisione cultura ed eventi». L'obiettivo, continua il sindaco, è quello «di trovare soluzioni che tengano conto degli interessi privati. Non possiamo far finta di nulla di fronte alle lamentele che abbiamo ricevuto. Dovrebbe essere una situazione normale eppure non lo è». Gli avventori della Foce del Cassarate non potranno più accedere al porto di Lugano. È stato infatti deciso di posare dei cancelli per evitare vandalismi e in particolare le ritorsioni nei confronti dell'imbarcazione della polizia lacuale. Una decisione discutibile che probabilmente non risolve il problema ma lo sposta altrove.