Luganese

'La cocaina resta il problema, chi consuma nega il disagio'

A Viglio nella struttura residenziale di Villa Argentina, cresciuta del 17% nel 2019 la fascia di età dei pazienti dipendenti tra i 18 e i 30 anni

TI-PRESS
(Villa Argentina a Viglio)
9 giugno 2020
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«Il problema oggi rimane la cocaina, consumata dall'operaio di cantiere fino all'avvocato, i quali non si fanno aiutare perché negano la loro malattia». Così in conferenza stampa Mirko Steiner, direttore da sempre del Centro terapeutico di Villa Argentina di Viglio attivo dal 1984, ha tracciato il consuntivo 2019 dell'attività dell'unica struttura residenziale presente in Ticino, insieme a Ingrado, attiva nella cura di maggiorenni con problemi di dipendenza da sostanza legali - si pensa in particolare agli psicofarmaci, segnatamente alle benzodiazepine, «ancora oggi oggetto di abusi, e dei medici di famiglia che ne prescrivono in dosi sproporzionate, e dei pazienti che ne fanno oggetto di spaccio al parco» - e da sostanze illegali, la droga appunto, senza trascurare i politossicodipendenti e, o coloro che operano un mix delle due tipologie di sostanze citate. 

La struttura - che ormai da diversi anni opera positivamente attraverso il mandato delle prestazioni con il Cantone e con sussidi che vedono piccole riduzioni costanti, come ha spiegato il presidente, Fulvio Pelli - è inserita nella sua maestosa villa, attorniata da un'ampia superficie verde dove sono ricavate le attività ortofrutticole per la riabilitazione dei pazienti e il loro sempre più difficile inserimento professionale, in molti casi aggravato anche dalla personale situazione debitoria: si registrazione ospiti in bolletta per oltre 200 mila franchi. Dal rapporto 2019 - 3,3 milioni di cifra d'affari e un avanzo di esercizio pari a 16 mila franchi - emerge che la fascia di età maggiormente rappresentata è quella dei pazienti tra i 18 e i 30 anni, aumentata del 17% rispetto al 2018. Più gli uomini (8 su 10) delle donne la casistica. Aumentati gli over 60. I maggiori enti collocanti sono Ingrado (47%), le Antenne Icaro (30%) e l'Ufficio dell'assistenza riabilitativa (21%), una tendenza in linea con il 2018.  Nel 2019 Villa Argentina è stata riconosciuta per un numero complessivo di 25 posti in acuto e 2 posti in regime di appartamento protetto. Il tasso di occupazione conseguito è stato del 78,4% rispetto al 73,5% del 2018.
Altri dati: riguardo al totale dei nuovi pazienti collocati, si è rilevato un aumento dei volontari (19 nel 2018, 25 nel 2019), rispetto invece a una diminuzione di quelli sottoposti a una misura penale (4 nel 2018, 1 nel 2019). 

Covid, nessun contagio nelle strutture

E in tempo di Covid, la struttura non ha subìto particolari disagi. Intanto, non è stato registrato nessun contagio del virus, inoltre la struttura di Viglio ha potuto continuare a garantire i propri percorsi riabilitativi, contestualmente alla pandemia. Interrotti, invece, i collocamenti della casistica psichiatrica nella sede di Corso Elvezia a Lugano durante i quasi tre mesi di confinamento, ma ultimamente, e con le debite distanze tra gli ospiti, è stata riaperta. Tuttavia la pandemia ha messo a terra numerose aziende e pertanto - ha evidenziato il direttore e psicoterapeuta, Mirko Steiner - il reinserimento professionale degli utenti risulta ancora più difficile. Parlando della struttura psichica e delle risorse degli utenti, il responsabile di Villa Argentina ha spiegato come la maggior parte dei pazienti viva un passato doloroso, costellato di abbandoni e traumi, quindi un passato depressivo; un presente isolato e un futuro ansiogeno. «Si bloccano sul presente in modo passivo, in "otium" ma non nell'accezione latina». 

Importanti per il successo delle cure rimangono le risorse lavorative interne alla struttura - orto e alberi da frutto, in primis, con la produzione fra l'altro di marmellate, nonché la vigna, le api e la produzione di miele, il pollame - ma anche un laboratorio, una falegnameria con, tra le attività, il restauro di mobili antichi. Risorse che si traducono anche in un risparmio sui costi alimentari.
Tra le finalità  del centro terapeutico di Viglio c'è quella di favorire l'inserimento dei pazienti nel mondo del lavoro e una loro autonomia individuale e finanziaria e offrire stimoli agli utenti più gravati e già al beneficio della rendita di invalidità. In un altro angolo del nucleo di Viglio, la struttura possiede inoltre  tre appartamenti protetti che mette in affitto a ospiti, ma fuori mandato. Il bilancio è positivo, vista anche la vicinanza della "casa madre" e del suo personale curante.
Nel 2019 la struttura ha potuto realizzare due soggiorni di media durata presso la propria casa del Luzzone, vicino alla diga. Luogo, questo, sfruttato per escursioni e ricerca di funghi e tartufo nero. Oltre a fine settimana estivi e diverse uscite in montagna. Nel 2019 è inoltre sorta una singolare iniziativa ricreativa: per una sera alla settimana i pazienti rinunciano a utilizzare apparecchi elettronici per svolgere a gruppi giochi di società, ping pong, calcetto, serate cinema e dibattiti.

Villa Argentina accoglie un'utenza maggiorenne ed eterogenea con problemi di dipendenza. Diverse le fasce di età. A tal proposito, la Supsi sta conducendo una ricerca, denominata "Gold", focalizzata sui tossicodipendenti over 50 anni.