Elezioni comunali

Comunali a Lugano, la parola agli sfidanti

Movimento Ticino e lavoro, Più donne e Movimento per il socialismo alla prova del voto

12 marzo 2020
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Chiamiamole liste 'outsider', debuttanti a livello luganese, anche se presentano nomi conosciuti, e che potrebbero spostare gli equilibri anche tra le formazioni maggiori. Sara Beretta Piccoli e Giovanni Albertini sono consiglieri comunali uscenti per il Ppd, e si ripresentano col Movimento Ticino e lavoro. Tamara Merlo, granconsigliera eletta per i Verdi e che tenta una nuova carta con la formazione Più donne assieme, tra le altre, a Tiziana Cappelli. Infine il Movimento per il socialismo, già abbastanza affermato su scala cantonale; a correre nelle prossime elezioni  ci sono tra gli altri Barbara Di Marco e Oliviero Farinelli. Sei nomi per il Municipio cui abbiamo sottoposto alcune domande.

Mi sono candidata/o perché….

Beretta Piccoli: Perché voglio continuare a lavorare per i cittadini.

Merlo: È tempo di portare la parità fra donna e uomo al primo posto dell’agenda politica a ogni livello, anche comunale.

Di Marco: Chi vive e lavora a Lugano ha bisogno di una politica radicalmente diversa, che metta in primo piano la difesa dei posti di lavoro, dei redditi delle famiglie che non ce la fanno più, dei diritti delle donne, dei giovani: insomma di tutti coloro che non appartengono a quella frangia di privilegiati verso i quali sembrano orientarsi le preoccupazioni dei partiti maggiori.

Farinelli: … perché, come dice bene il nostro slogan, e come ha ricordato Barbara, “Lugano merita un’opposizione vera!”

Cappelli: Dopo aver lavorato come segretaria comunale e occupandomi quotidianamente di amministrazione pubblica ho pensato fosse un passo naturale mettermi a disposizione per la mia città e dare attivamente il mio piccolo contributo.

 Albertini: Sono un giovane dinamico e pieno di idee che mi piacerebbe continuare a portare avanti per la mia città, infatti ho molte proposte ed atti parlamentari da evadere. Eventuali ulteriori quattro anni in politica mi permetterebbero di dare continuità al lavoro svolto finora. 


Date un voto al Municipio uscente

Merlo: Potrei dire 1, come il numero di donne in Municipio! Col voto di aprile mi auguro
che ci saranno più donne, e che questo cambiamento porti con sé maggiore
attenzione all’ambiente, alla parità e alla socialità.

Beretta Piccoli: Sufficiente; si sono limitati a galleggiare...  polo sportivo, viabilità, lavoro...

Albertini: Al Municipio do un voto pari a 3.5, ovvero insufficiente perché non ha avuto il coraggio di chinarsi sui micro progetti e di portare avanti in tempi celeri le proposte di attrattiva in favore dei cittadini e del turismo.

Cappelli: Credo che il Municipio uscente abbia fatto del proprio meglio, non è facile prendere decisioni per il bene comune, si finirà per far contenti alcuni e scontenti altri, e spesso le tempistiche di risoluzione dei problemi non sono rapide quanto si vorrebbe.

Di Marco e Farinelli: Chi vive e lavora a Lugano ha bisogno di una politica radicalmente diversa, che metta in primo piano la difesa dei posti di lavoro, dei redditi delle famiglie che non ce la fanno più, dei diritti delle donne, dei giovani: insomma di tutti coloro che non appartengono a quella frangia di privilegiati verso i quali sembrano orientarsi le preoccupazioni dei partiti maggiori
Oliviero: … perché, come dice bene il nostro slogan, e come ha ricordato Barbara, “Lugano merita un’opposizione vera!”

Sì o no al tentativo di rilancio dell'aeroporto di Lugano?

Albertini: Si a salvare i posti di lavoro dell’aeroporto: bisogna sviluppare attività accessorie valide e d’interesse per rilanciarlo in tempi utili.

Cappelli: Rilanciare l’aeroporto sì, ma il rilancio non può basarsi solo sull’iniezione di denaro pubblico, val la pena valutare tutte le possibilità di partenariato col settore privato e le possibili sinergie da mettere in atto.

Merlo: Sono già stati versati tantissimi soldi pubblici ma ciò non è servito a trattenere
ad Agno i voli di linea: è il mercato che decide. Quei milioni li spenderei per bus
gratis per tutti.

Di Marco e Farinelli: L'aeroporto serve solo ad una minuscola frazione della popolazione, non è di interesse pubblico e come tale non va sostenuto con soldi pubblici. Il personale merita un piano sociale che purtroppo non avrà finché si continuerà con l’ennesimo fallimentare e illusorio “progetto di rilancio”. La dismissione è l’unica prospettiva ragionevole.

Beretta Piccoli: Non con soldi pubblici.

Ex Macello: sì o no al progetto Municipale, con sgombero dei 'molinari'?

Albertini: Si, certamente. È un luogo che deve appartenere a tutti e non solo a poche persone. Inoltre nel progetto è inserito un Ostello che a Lugano manca come il pane, pensando ai turisti di ceto medio-basso, a chi viene in Città per fare dei corsi di aggiornamento oppure è studente.

Beretta Piccoli: Perché non creare una sinergia? La "Rote Fabrik" di Zurigo insegna!

Di Marco: l'autogestione è una ricchezza per la città, sia dal punto di vista sociale che culturale, in particolare di un modello culturale alternativo. Tenendo conto che il Molino occupa solo un terzo dell'Ex Macello è evidente che vi sarebbe sufficiente spazio per continuare l’esperienza. In realtà è l’esperienza in quanto tale a dare fastidio.

Cappelli: Il sedime è certamente importante e va rivalorizzato, il Consiglio comunale ha già approvato il relativo messaggio municipale.Il movimento di autogestione è tuttavia parte integrante della realtà sociale luganese e come tale andrebbe coinvolto dalla città quale partner progettuale per definire nuovi progetti e nuovi spazi di espressione. Il Molino ha contribuito all’offerta culturale e artistica dando spesso un’alternativa e rispondendo al bisogno di coloro che
non si riconoscevano nelle proposte mainsteram.

Merlo: No allo sgombero, sì alla convivenza e al dialogo, ma sempre nel rispetto delle
regole. Lugano merita di avere anche un luogo d’incontro informale e di cultura
alternativa.

Fra le cosiddette 'grandi opere' previste a Lugano, da Cornaredo al Campo Marzio per esempio, su quale puntereste? Ce ne sono altre che sono state ingiustamente ignorate?

Merlo: Serve un bilancio di genere sulla spesa pubblica: questi progetti vanno davvero a beneficio di tutta la popolazione? Io punterei sulle ‘grandi opere’ per la mobilità: ripensare tutto il pvp, realizzare subito il tram-treno,… ci vuole un cambiamento deciso. Servirebbe a tutte le cittadine e i cittadini, e migliorerebbe la qualità di vita.

Di Marco e Farinelli: Questi grandi progetti evidenziano il distacco tra chi detiene il potere e i bisogni reali dei cittadini. Sicuramente occorrono alcune nuove strutture sportive di cui la città è carente; ma sono altra cosa rispetto ai progetti faraonici e speculativi come quello previsto a Cornaredo. Noi pensiamo che le priorità (anche finanziarie) debbano andare a favore dell'edilizia popolare e di infrastrutture che aumentino il grado di vivibilità nei quartieri.

Albertini: Priorità al Campo Marzio, perché creerebbe maggiore indotto, ma vista la licenza necessaria per poter far giocare l’FC Lugano in Super League, si sa che il cantiere del futuro Polo Sportivo dovrà partire entro il prossimo anno. Una città come Lugano deve comunque dotarsi di un Palazzetto sportivo e anche di una piscina funzionale decente. 

Beretta-Piccoli: Perché non creare una sola opera multifunzionale? ...mancano case anziani!

Cappelli: Credo che serva un maggior coinvolgimento di una pluralità di punti di vista nella progettualità pubblica e la messa in atto di procedure di consultazione efficaci. Soprattutto è fondamentale dar voce ai bisogni dei diversi gruppi sociali. A volte le opere più grandi sono quelle più piccole.

Da forestieri, andreste in vacanza a Lugano? Si può ancora considerare una città turistica?

Farinelli: È una città turistica per benestanti. A parte il piacevole (sempre meno vista l’assalto edilizio) paesaggio, l’offerta è veramente limitata.

Cappelli: Lugano è un luogo circondato dal verde, attraversato da fiumi e costeggiato da un lago balneabile che offre panorami molto belli. Credo sia un dato di fatto che Lugano e la regione del luganese siano considerati luoghi turistici. Se fossi “forestiera” credo che apprezzerei Lugano soprattutto nel periodo estivo.

Beretta-Piccoli: Per veder Lugano basta un fine settimana! È solo formalmente città turistica!

Merlo: Lugano è bella, soprattutto grazie al suo lago e alle splendide montagne, e ci
verrei in vacanza. Un turismo a Lugano deve poter unire le attività di svago nei
dintorni, la cultura e magari un centro cittadino meno standard. Darei più spazio
al mercato e ai piccoli commerci nostrani. Valorizzare i quartieri è fondamentale.

Albertini: A Lugano ci andrei forse per un fine settimana, ma le potenzialità turistiche non sono assolutamente sfruttate. Le città vincenti sono quelle che osano, che creano attrattiva e possibilità di svago. Potrebbe diventare città turistica qualora si svegliasse da un letargo e dal classico concept di basarsi esclusivamente sul bel panorama per attrarre turismo. I prezzi dovrebbero essere maggiormente concorrenziali così come la flessibilità dei vari negozi e l’offerta turistica (carte giornaliere, sconti,…). 

 

Libera circolazione: va tutto bene?

Di Marco e Farinelli: Lugano è la capitale del dumping salariale, che deriva dalla liberalizzazione del mercato del lavoro (quella che erroneamente viene chiamata la libera circolazione). Una liberalizzazione voluta dal padronato per diminuire il costo del lavoro e i diritti dei salariati. La sola risposta è la ripresa del controllo sul mercato del lavoro: è quanto abbiamo proposto con l’iniziativa “Basta dumping salariale”. La città ignora questa dimensione, anzi ha sostenuto questa politica di dumping: è ora di cambiare musica!

Merlo: Ho sempre votato contro la libera circolazione e voterò Sì il 17 maggio 2020 per abolirla. Le misure d’accompagnamento sono inutili e dobbiamo tornare a regolamentare l’immigrazione, perché il dumping salariale e la perdita di posti di lavoro nel settore terziario (negozi, uffici, servizi) sono evidenti.

 Albertini: No, sono contrario alla libera circolazione, ma consapevole che bisogna riconoscere i Cantoni di confine a statuto speciale per poter reinserire i contingenti.

 Beretta Piccoli: Il problema non è la libera circolazione, ma piuttosto la mancanza di contingenti in ambito lavorativo, il rispetto dei contratti collettivi, la mancanza di un salario minimo dignitoso, e la tardiva ed insufficiente pianificazione della mobilità.

Cappelli: Penso che anziché rigettare in toto il principio della libera circolazione sia opportuno sviluppare delle misure settoriali di salvaguardia dei lavoratori e protezione dal dumping salariale, è necessario anche promuovere forme di regolamentazione e di controllo delle aziende.

Frequentate il Lac? Se no, perché?

Albertini: Sì, mi è capitato di frequentarlo qualche volta. Il LAC è un valore aggiunto a livello attrattivo e culturale, si potrebbero fare maggiormente sconti per rendere l’accessibilità al LAC per tutte le tasche.

Cappelli: Se ci sono spettacoli, mostre o attività che mi interessano lo frequento
con piacere.

Merlo: Poco. Ma so che fanno dei begli atelier artistici per i bambini e che le mattinate musicali gratuite sono un successo.

Beretta Piccoli: Quasi mai. Prezzi troppo elevati. approfitto dell'entrata gratuita del primo giovedì del mese.

Farinelli: Raramente. E la ragione è probabilmente la medesima che colpisce troppi luganesi: eccessivamente caro e quindi elitario. Per questo rivendichiamo una politica dei prezzi accessibile a tutte e tutti.

Una vostra ricetta 'green' per la città.

Beretta Piccoli: Più piste ciclabili 

Cappelli: Promuovere progetti di smart cities, guardare con curiosità ai progetti sviluppati oltralpe e in nord Europa. La mia ricetta: pensare a soluzioni innovative, promuovere un atteggiamento curioso verso nuove modalità abitative, lavorative e di mobilità.

Albertini: Sfruttare maggiormente l’energia solare e idrica, abbiamo un lago da poter sfruttare maggiormente per produrre energia. Aumentare gli alberi visto il continuo surriscaldamento e aggiungere dei getti d’acqua ad energia rinnovabile per evitare di trovarci una Lugano Far West durante le ore calde dell’estate. 

Merlo: Molto semplice: tanti, tanti grandialberi, per l’ossigeno e l’ombra, e poi pareti verdi e tetti verdi sugli edifici per la biodiversità e la bellezza. Ogni quartiere necessita di vere zone di svago nel verde.

Di Marco: Mezzi pubblici potenziati e gratuiti. Stop allo sperpero di terreno per costruzioni che non rispondono alle esigenze della popolazione. Ristrutturazione invece di costruzione, e densificazione nelle zone centrali. Creazione di zone verdi in città. Inalberare strade e piazze in tutta la città.