Verdi, socialisti e comunisti chiedono alla Città altre misure a salvaguardia delle costruzioni dell'Ottocento e del primo Novecento
Maggior tutela del patrimonio culturale di Lugano. È quanto chiedono i Verdi che, insieme al Partito socialista e al Partito comunista, si sono fatti promotori di una mozione al Consiglio comunale e di un’interrogazione al Municipio per chiedere maggiore incisività nella tutela di quanto costruito in città in passato. “Quasi dieci anni fa – evidenzia in una nota alla stampa il capogruppo Nicola Schoenenberger – l’architetto Riccardo Bergossi scriveva: a Lugano il rapporto tra gli edifici costruiti prima e dopo la guerra è a occhio e croce quello di Berlino, città che è stata quasi rasa al suolo per i bombardamenti. Gli edifici (palazzi, ville, giardini e parchi storici) creati dalla borghesia illuminata dell’Ottocento e della prima parte del Novecento sono distrutti senza sosta dalla doppia azione dell’ignoranza e della speculazione”.
Una presa di posizione che viene riportata ad oggi: “Da allora, con ritmo regolare, ma ultimamente ancora più incalzante, assistiamo – non manca di evidenziare l’esponente dei Verdi – ad abbattimenti o domande di demolizione di edifici che fanno parte del paesaggio urbano e del patrimonio culturale di Lugano. Ad esempio i due stabili di inizio ’900 affacciati sul piazzale di Besso (dove ora c’è una voragine desolante), le centenarie ville Colombo in via San Gottardo 7 e 9 oppure il deposito delle Arl in via La Santa a Viganello, costruzioni demolite o a rischio, malgrado siano citate nell’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale”. Iniziative, secondo i mozionanti e interroganti, che “causano lo smarrimento e talvolta anche l’indignazione di vaste cerchie di popolazione.
Se ne può dedurre che la costellazione dei Piani che compongono, oggigiorno, il Piano regolatore di Lugano, manifestamente non corrisponde più a ciò che la grande maggioranza della popolazione desidera per il futuro della città in cui vive”. Fra le richieste anche la creazione di una commissione di esperti con l’incarico di proporre al Municipio, in tempi brevi, una lista di edifici e di alberature pubbliche e private, meritevoli di conservazione.