Luganese

Lugano, case anziani: il Castagneto chiude, la Meridiana s'amplia

La struttura di Castagnola chiuderà con l'apertura del centro polifunzionale di Pregassona. In allestimento il messaggio per l'ampliamento della casa di Viganello

La Residenza Al Castagneto verrà dismessa nel 2021 (Foto Ti-Press)
18 febbraio 2020
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Due nuove case per anziani, una che chiuderà e un'altra ancora che raddoppierà la propria capienza. Grossi cambiamenti nel breve e nel medio termine nel panorama delle strutture per la terza età di Lugano. A illustrarli oggi è stato il capodicastero Socialità Lorenzo Quadri, durante la conferenza stampa di presentazione dell'ente autonomo Lugano Istituti Sociali (Lis). Dopo un iter di qualche anno, la costituzione del Lis ha ricevuto il semaforo verde dal Consiglio comunale a metà 2018. E mentre l'anno scorso è stato di transizione, l'ente ha cominciato a essere operativo a tutti gli effetti dal 1° gennaio 2020.

Gli ospiti del Castagneto trasferiti al centro polifunzionale di Pregassona nel 2021

Significativi cambiamenti si diceva. Parte di questi ruotano attorno all'ormai vicina inaugurazione del nuovo centro polifunzionale di Pregassona, costato 47,6 milioni di franchi (10 dei quali a carico del Cantone). Il cantiere è già a buon punto e la struttura dovrebbe aprire ufficialmente nell'estate del 2021. Con 114 posti letto, diventerà una delle case anziani più grandi della città. Ma non solo: al suo interno sono previsti anche un centro diurno e notturno per persone affette da demenza senile, un asilo nido e la direzione stessa del Lis, che ora è a Casa Serena. E tra i primi ospiti, ci saranno gli anziani che attualmente risiedono al Castagneto di Castagnola.

L'ex Hotel Boldt ha limiti strutturali

Quest'ultima sarà infatti dismessa l'anno prossimo. «Presenta dei limiti strutturali – spiega il municipale – e necessiterebbe di investimenti importanti per risolverli». L'ex Hotel Boldt, trasformato nel 1988 in casa di riposo, ha – fra l'altro – spazi interni limitati, un giardino poco fruibile a causa della pendenza, carenza di parcheggi ed è scarsamente servito dal trasporto pubblico. «È anche una struttura piccola (solo 44 gli ospiti, ndr), la sua gestione non è economica – osserva Quadri –, si è quindi pensato di rivenderla». Sarebbe necessario un cambiamento di Piano regolatore, ma l'ente pubblico ha già un piano per utilizzare il ricavato.

Il ricavato della vendita coprirà l'investimento per l'ampliamento della Meridiana

I soldi ottenuti dalla vendita del Castagneto andrebbero infatti a coprire l'investimento previsto – si parla di circa 15 milioni di franchi – necessari per l'ampliamento della Meridiana di Viganello: raddoppierà praticamente il suo volume, arrivando a quasi 150 posti letto e diventando in tal modo la seconda casa anziani per capienza della città, dopo Casa Serena. Inoltre, verrà costruito anche un autosilo semi-interrato, che da un lato doterà la zona di una novantina di posti auto in più e dall'altro permetterà di utilizzare meglio il prato del lato est che verrà sopraelevato al pianterreno.

A Villa Rava si trasferirà la sede di Scudo

Novità in vista anche per l'attigua Villa Rava. Ora utilizzata provvisoriamente come mensa scolastica, verrà svuotata quando quest'ultima sarà spostato nel nuovo edificio scolastico di Viganello. La storica abitazione diventerà invece sede del servizio di cure a domicilio Scudo. «Nella cura dei pazienti affetti da malattie croniche – spiega Quadri – la Confederazione prevede le cure integrate: avere una direzione comune per servizi diversi, ma coordinati. È un modello che esiste già in altri cantoni». E anche l'Ufficio anziani del Dipartimento sanità e socialità ha dato preavviso favorevole a un mandato di gestione amministrativa di Scudo da parte del Lis.

In estate partono i lavori per la casa anziani di Canobbio-Lugano

Tornando alle case per anziani, si dovrebbe entrare nella fase calda anche di un'ulteriore struttura quest'anno. In estate dovrebbero partire infatti i lavori per la realizzazione della casa di Canobbio-Lugano. Verrà edificata in via Massagno, a poca distanza dal nucleo di Canobbio, e offrirà 80 posti letto: 35 per i residenti di Canobbio, 25 per quelli di Lugano e i restanti per i comuni limitrofi. L'investimento è di 28 milioni di franchi e l'istituto dovrebbe veder la luce nel 2023 sotto forma di ente autonomo gestito dal Lis però sotto forma di mandato di prestazione.

Quasi nove milioni di commesse all'anno

Ma il Lis, ha ricordato il municipale, non è solo case per anziani. Ne fanno parte anche Casa Primavera – per bambini e adolescenti provenienti da famiglie disagiate – e quattro asili nido (un quinto sorgerà nel centro polifunzionale di Pregassona). «È un datore di lavoro importante, molto attivo anche per gli apprendisti, con 8,8 milioni di commesse all'anno elargiti principalmente a ditte con sede in Ticino. È un settore con un peso e un'importanza tali che necessitava di una struttura ad hoc (l'ente autonomo appunto, ndr), per migliorarne la flessibilità e l'autonomia». Il controllo dell'ente pubblico tuttavia è rimasto, ricordiamo, tramite i contratti di prestazione elargiti proprio dal Comune e attraverso la presidenza del Consiglio d'amministrazione affidata per statuto al capodicastero Socialità.