Luganese

Ex deposito Arl di Viganello, uno studio preparatorio

Il municipale di Lugano Angelo Jelmini spiega che è in fase di allestimento uno studio preparatorio sull'asse di via La Santa, dal fiume alla rotatoria.

Una parte della faccia dell'ex deposito Arl (Ti-Press)
11 febbraio 2020
|

Ex deposito Arl di Viganello: non una mossa per osteggiare la domanda di costruzione (e il diritto di compera) di Artisa Sa, bensì uno studio preparatorio che comprenda l’asse di via La Santa dal fiume alla rotatoria. È questo in estrema sintesi il mandato affidato ai servizi dal Municipio di Lugano. Ne ha parlato lunedì sera Angelo Jelmini titolare del Dicastero sviluppo territoriale, nella risposta all’interpellanza targata Plr (prima firmataria Morena Ferrari Gamba).

Isos vincolante solo per la Confederazione
Una risposta dalla quale si evince che l’Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere (Isos) è vincolante per la Confederazione per la realizzazione e la manutenzione di edifici di sua proprietà. Il Cantone ne deve tener conto nell’allestimento del Piano direttore. A livello comunale, invece, può essere considerato in una eventuale ponderazione degli interessi in gioco. Il Municipio comunque non può adottare una misura cautelare a salvaguardia del bene inserito nella lista Isos.

Fosse già protetto si potrebbe fare qualcosa
L’esecutivo potrebbe farlo se l’ex deposito fosse fra i beni già protetti. La decisione del Consiglio comunale di non seguire la indicazioni dell’Isos, ricorda Jelmini, venne adottata dal legislativo di Viganello nel 2004. Allora, il tema della conservazione venne discussa diversamente e si decise per un disegno architettonico che prevede fronti continui sui due lati di via La Santa, un porticato sul lato sud e un filare alberato sul lato nord.

Il Piano direttore comunale la via da seguire
Agli occhi del Municipio, ha proseguito Jelmini, sarebbe il Piano direttore comunale (nella prima fase di allestimento dal prossimo giugno) l'ambito più pertinente per riflettere e tener conto dell'accresciuta sensibilità (nell'ultimo decennio) della popolazione nei confronti del patrimonio storico e architettinico. Ciò non esclude la possibilità di anticipare uno studio urbanistico in questo comparto e di istituire una zona di pianificazione.