Luganese

Muzzano, la sindaca non si ricandida: 'Lo faccio per coerenza'

Simona Soldini spiega come dopo la bocciatura del progetto aggregativo la lista civica Cittadini attivi abbia esaurito il suo mandato.

27 gennaio 2020
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Dopo la collega e "vicina di casa" Sabrina Romelli Riva, sindaco di Collina d'Oro, anche Simona Soldini (nella foto quattro anni con in mano i fiori della nomina a capo dell'esecutivo di Muzzano) ha deciso di non sollecitare un nuovo mandato.

Dopo otto anni in Municipio e quattro in Consiglio comunale oggi pomeriggio nel sciogliere le riserve ha voluto spiegare a ‘laRegione’, e quindi anche agli elettori, le sue argomentazioni sulla volontà di non ricandidarsi: «Il gruppo Cittadini attivi aveva come obiettivo la presentazione di un progetto aggregativo e soprattutto la messa al voto popolare di questo progetto aggregativo. Raggiunto questo obiettivo il gruppo Cittadini attivi ha quindi terminato il suo mandato di lista civica. Di conseguenza, quale sindaco e rappresentante di questa lista non mi ripresento per coerenza, coerenza che in politica ci dovrebbe, non solo ogni tanto, essere. È questo il messaggio che vorrei lasciare, la necessità cioè di prendersi le proprie responsabilità». Del resto, in campagna elettorale, il gruppo lo aveva anticipato: «Non è una novità, abbiamo sempre detto che ci saremmo sciolti. E quindi per i muzzanesi non dovrebbe essere una novità».

Lo scorso 20 ottobre la votazione popolare aveva negato l’ipotesi aggregativa fra Muzzano e Collina d’Oro. A Muzzano peraltro per un solo voto di scarto. Una "sconfitta" che Simona Soldini aveva commentato come "un’occasione persa per dare al nostro Comune una maggiore solidità".
Nessuna nuova "battaglia" dunque da combattere per non far disperdere la lista civica? «Non ci sarebbe stata la stessa energia! Penso che si sia conclusa una fase. Avevamo un obiettivo ben definito, la mia parte l'ho fatta». Questo esclude la candidatura in altre formazioni partitiche? «Non escludo che gli altri componenti della lista civica decidano di intraprendere una nuova strada, non però la sottoscritta».