Alle Assise criminali di Lugano inflitti 3 anni di detenzione e l'espulsione dalla Svizzera a un cittadino italiano reo confesso
Ha truffato per 12 anni numerose società di telefonia mobile e 58 persone, alle quali chiedeva di anticipare i soldi dello smarphone, salvo poi intascarseli e dileguarsi. Una truffa di complessivi 300 mila franchi. Oggi il conto con la giustizia davanti alla Corte delle assise criminali di Lugano, presieduta dal giudice Mauro Ermani: 3 anni di detenzione, dei quali 20 posti al beneficio della sospensione condizionale e la rimanenza da espiare e, de facto, già trascorsa dietro le sbarre anticipatamente, tanto che i giudici hanno ordinato la sua scarcerazione, ma pure l'espulsione dalla Svizzera per 8 anni. Protagonista, un cittadino italiano di 39 anni, residente nel Luganese, reo confesso. Un vero e proprio millantatore: prometteva affari nella compravendita dei telefonini, ma ben sapendo che non avrebbe mai onorato alcun contratto, riuscendo ad accumulare un elevato numero di smartphone nuovi di zecca che poi avrebbe venduto a due cittadini d'oltre Gottardo - un'inchiesta in tal senso sta facendo luce sui destinatari del 'tesoro'. E fra i diversi inganni messi in atto dall'uomo figurano pure prestiti ottenuti in denaro da "amiche” alle quali faceva credere di essere in uno stato di bisogno. Denaro che non ha mai restituito e che ha scialacquato nel gioco d'azzardo, tradendo la fiducia di chi invece credeva di poterlo sollevare da situazioni urgenti e impreviste.