Dal 25 al 29 maggio del prossimo anno, la città sul Ceresio ospiterà la 7a riunione interregionali delle Commisioni nazionali. L'annuncio è stato dato a Parigi
L’impatto turistico si farà sentire, eccome. Ma nulla viene per caso. La Città di Lugano è stata infatti scelta come sede della 7a Riunione interregionale delle Commissioni nazionali per l’Unesco che si terrà nel 2020. L’annuncio è stato dato a Parigi in occasione della 40esima sessione della Conferenza generale dell’Unesco, alla presenza del sindaco, Marco Borradori. È la prima volta che questo evento ha luogo in Europa.
Il congresso internazionale si terrà dal 25 al 29 maggio 2020 e prevede sull’arco dei cinque giorni la partecipazione di circa 200-300 persone provenienti da tutto il mondo. La Commissione internazionale si riunisce ogni due anni in una città diversa, in alternanza al congresso mondiale che si svolge sempre a Parigi. Per il congresso del 2020 si è candidata la Svizzera e la scelta della sede per la 7a Riunione interregionale delle Commissioni nazionali per l’Unesco è caduta su Lugano: infatti, da tempo in città si svolgono regolarmente gli incontri informali, denominati “riunioni di Lugano”, tra le diverse Commissioni nazionali. La Città - si evidenzia in un comunicato stampa inviato dall’autorità cittadina - “ha aderito con entusiasmo alla proposta di accogliere Lugano 2020 e di presentarsi a Parigi portando un saluto e introducendo i presenti alle caratteristiche paesaggistiche, culturali e di accoglienza – ma non solo – della nostra regione. L’anno prossimo Lugano supporterà così gli organizzatori del congresso nella logistica, nell’allestimento di un programma collaterale per gli ospiti e presentando la regione in collaborazione con Lugano Region.
“La Città di Lugano – ha dichiarato ieri il sindaco, Marco Borradori alla sede Unesco di Parigi – sostiene la missione e i valori dell’Unesco (la Commissione intergovernativa fondata nel 1946 e legata all’Onu, ndr.), consapevole che l’impegno di tutti deve avere come obiettivo quello di intensificare il dialogo fra culture, creando luoghi di riflessione e diffusione nelle istituzioni, nella scuola e in tutte le realtà sociali ed economiche che danno forma alla nostra vita civica e relazionale. Le città – ha aggiunto il sindaco – sono le realtà amministrative e politiche più vicine alla cittadinanza, partner essenziali per sostenere le politiche in materia di diritti dell’uomo, uguaglianza fra i generi, partecipazione e rispetto delle minoranze”.
L’Unesco non è solo celebre per la lista del patrimonio mondiale, ma appunto per promuovere pure interculturalità, la conoscenza e il rispetto della cultura dei popoli e la tutela delle minoranze.