«La politica ha tempi più lunghi rispetto al settore privato». Dopo le critiche, il sindaco si aspetta «proposte praticabili e aderenti alla realtà».
Non è passata inosservata a Palazzo civico la presentazione del libro “meno_trenta” di Stefano Artioli (cfr. ‘laRegione’ di venerdì 10 maggio). Nonostante la rassicurazioni dell’imprenditore, è parso un attacco, con sfumature populiste, alla politica e una critica pesante sulla presunta arretratezza della città rispetto alle altre realtà urbane svizzere. Anche il sindaco di Lugano Marco Borradori l’ha letta, almeno in parte, in tal senso. A lui abbiamo chiesto di commentare le dichiarazioni forti espresse nella presentazione.
«In generale, è il punto di vista di un imprenditore che non tiene conto dei vincoli a cui soggiacciono la politica e la democrazia. Per ogni procedura è concessa la possibilità di ricorso e questo spesso comporta tempi lunghi. Noi dobbiamo fare i conti con questo aspetto. Da questo profilo, si può capire che un imprenditore percepisca la realtà in un altro modo rispetto a chi fa politica. Come Città stiamo facendo tutto il possibile per velocizzare la realizzazione dei progetti che ci stanno a cuore». Non solo. «Per chi afferma di voler bene a Lugano, mi è parso uno strano modo per dimostrare amore verso la città». Artioli dimentica la situazione finanziaria precaria in cui si è trovata la Città sei anni fa: «Non so se Artioli sarebbe stato capace di rialzarsi, come ha Fatto la Città. dopo che sono stati persi i 4/5 del gettito fiscale proveniente dalla piazza finanziaria fra il 2008 e il 2012. Sarei stato più cauto nei suoi panni, anche se ne riconosco il coraggio imprenditoriale. Sta realizzando molto anche a Lugano e la Città fa il possibile per agevolare il suo lavoro. La Città ha sempre dimostrato nei momenti duri e difficili di sapersi rialzare e di continuare a essere quella locomotiva economica del cantone e di saper dar seguito a quel sacrosanto principio di solidarietà di cui il tutto Ticino beneficia».
Artioli ha annunciato che il secondo e il terzo libro saranno più propositivi. Intanto parla di una Lugano ferma a trent’anni fa… Il sindaco rilancia. «Se arrivassero soluzioni miracolistiche o proposte interessanti sarebbe bello. Lo aspettiamo al varco, perché è facile criticare, più difficile è proporre soluzioni praticabili e aderenti alla realtà». In merito alla ventilata arretratezza della città, Borradori non condivide: «Mi fa sorridere: la città in questi ultimi 30 anni ha fatto passi da gigante e continuerà a farli. Le visioni che abbiamo messo nero su bianco nelle Linee direttive contengono progetti importanti che realizzeremo confrontandoci con i tempi, le difficoltà e le procedure che occorrono. Lugano è riuscita a rialzarsi e continua a essere propositiva. Abbiamo molti progetti, alcuni dicono troppi (ma ce la faremo). Nei prossimi 8-10 anni vedremo una città completamente cambiata come è cambiata negli ultimi trent’anni, anche grazie a chi l’ha condotta politicamente prima di noi. Lui forse non se n’è accorto, perché è arrivato a Lugano da pochi anni».
Rispetto alle priorità evocate: lungolago e carenza di infrastrutture sportive, che risponde? «Dal profilo della pratica dello sport, Lugano è sempre stata all’altezza. Riconosco che da alcuni anni si sente la mancanza di un palazzetto dello sport e di uno stadio rispettoso delle norme della Swiss Football League. Ne abbiamo preso atto e ci stiamo preparando per iniziare i lavori dell futuro polo sportivo, amministrativo e probabilmente residenziale entro fine giugno del 2021». Quanto al lungolago? «Siamo d’accordo sul fatto che, così come viene vissuto oggi, è una zona non all’altezza del suo splendore e la strada costituisce una cesura per lo sfruttamento del lago da parte del cittadino e del turista. Ci stiamo lavorando così come stiamo lavorando al centro storico. Prossimamente usciremo con delle proposte che susciteranno senz’altro molto interesse. Ritenuto che non si può pedonalizzare subito il lungolago perché si creerebbe il caos, ci si può avvicinare per tappe, cercando di raggiungere una situazione più vivibile e maggiormente attrattiva, con una moderazione del traffico e una riqualifica del lungolago».