La Commissione Gestione e finanze del Gran Consiglio ha approvato, a maggioranza, il credito per l'aeroporto di Agno. Ma la sinistra si opporrà
È un rapporto di maggioranza quello sottoscritto ieri pomeriggio dai commissari della Gestione del Gran Consiglio, in particolare dai rappresentanti del Partito liberale radicale, dal Partito popolare democratico, dall’Udc e dalla Lega dei ticinesi. Dal canto suo, l’Mps ne ha preso atto e conferma l’annunciato lancio di un referendum qualora il credito dovesse essere votato dal Gran Consiglio.
Sul tavolo il dossier sempre più scottante dell’aeroporto di Lugano-Agno. I commissari hanno sostenuto l’aumento di capitale, i circa 900mila franchi per la copertura delle perdite e un credito quadro di oltre un milione e mezzo per gli anni 2020-2021-2022 anziché i 520mila franchi l’anno proposti nel messaggio per il finanziamento dei prossimi cinque anni.
«Il tutto – come illustratoci dal presidente della commissione Daniele Caversazio – vincolato all’approvazione del messaggio municipale pendente oggi al Consiglio comunale di Lugano, città detentrice della maggioranza delle azioni della Lasa Sa. In questo senso nel rapporto è stato inserito anche un paragrafo dove si incarica il Cda di presentare entro fine 2020 la situazione dell’aeroporto, i piani di rilancio, ed eventuali collaborazioni». Soddisfatto Ferruccio Unternaehrer, presidente della Gestione luganese: «Il grande interrogativo resta quello dell’aviazione di linea. Per questo stiamo attendendo rassicurazioni su quanto sia fattibile a breve e medio termine rilanciare almeno il volo di linea su Ginevra. È ragionevole quello che i commissari cantonali hanno votato ed è positivo senz’altro per lo scalo. Certo è comprensibile che tutto dipenda dal Legislativo cittadino» che potrebbe chinarsi già il prossimo 25 novembre. «Oggi come oggi la nostra Gestione ha un messaggio chiaro, dipende se il Municipio ce la conferma o spunti fuori qualche novità» chiosa Unternaehrer. Dal canto loro, Partito socialista e Verdi sono contrari alla capitalizzazione di Lasa e alla copertura delle sue perdite fino al 2022, dando la loro disponibilità a coprire quelle fino a giugno 2020, quando le attività della società dovrebbero cessare. I due partiti sono disposti altresì a finanziare un buon piano sociale concordato con i sindacati.
Il Ps e i Verdi, d’altro canto, sosterranno il lancio di un referendum contro il credito cantonale, come l’Mps.