Luganese

Lugano raddoppierà gli alloggi di proprietà comunale

Presentata la strategia della Città sugli alloggi. Diversi i comparti individuati per aumentare il parco immobiliare, ma semaforo rosso all'ente

Ti-Press
17 ottobre 2019
|

Dagli attuali 320 a oltre 700. La Città di Lugano raddoppierà il numero di appartamenti di sua proprietà, seppur con tempi e modi diversi. È forse questo il tassello più importante della strategia dell’alloggio presentata oggi. Un piano d’azione a lungo atteso e da più parti reclamato. «Volevamo incrociare la strategia dell’alloggio con le effettive necessità dei ceti bassi – spiega la capodicastero Immobili Cristina Zanini Barzaghi –, per questo abbiamo atteso. Ma nel frattempo siamo comunque andati avanti con quanto si poteva fare». Il riferimento è ad esempio alla recentissima approvazione da parte del Consiglio comunale (Cc) del Regolamento di attribuzione degli alloggi di proprietà della Città o al messaggio da undici milioni pendente in Cc sulla manutenzione degli stabili residenziali.

E quindi, quattro anni dopo il compromesso raggiunto con l’esecutivo che ha evitato l’iniziativa popolare comunale sul tema – lanciata nel 2012 da Ps, sindacato Vpod e Associazione inquilini –, il solco viene tracciato. In un contesto che posiziona Lugano fra le città più care della Svizzera e dove lo sfitto è in aumento (cfr. correlato), la strategia del Municipio si articola in tre stadi: uno a corto, uno a medio e uno a lungo termine.

La prima delle misure sarà attuata da novembre e riguarda un comparto già noto, in via Lambertenghi. Sarà aperto infatti il concorso per la realizzazione di uno stabile con attività artigianali e commerciali al pianterreno e alloggi a pigione moderata (circa 30, ndr) ai piani superiori. «Il concorso resterà aperto diversi mesi (6 o 9 mesi, ndr) – spiega la municipale socialista –, in modo che si possano costituire enti di pubblica utilità (ai quali il concorso è rivolto, ndr)». Entro la fine dell’anno verrà anche presentato lo studio sulla povertà, che ha un po’ rallentato la presentazione della strategia sugli alloggi e a inizio anno verrà avviato un centro di competenza interno al Dicastero immobili – è prevista a breve l’assunzione di un profilo tecnico –, un po’ nel solco del Cantone. Più a medio termine è invece in programma la verifica del potenziale di sviluppo di cinque comparti: l’ex Ptt di Viganello, l’ex Spohr di Pregassona, le case del ‘48 di via Trevano e via Torricelli a sud della caserma dei pompieri, l’area attorno alla polisportiva di via al Chioso e gli edifici a Cassarate dove si trovano la direzione dell’Istituto scolastico comunale e la sede di Hospice. «Ogni comparto ha problematiche diverse – valuta Zanini Barzaghi –, stiamo quindi preparando i preventivi necessari per licenziare i messaggi». L’ex Ptt ad esempio è talmente grande da necessitare un concorso di idee per capire di preciso come trasformarlo oppure per il comparto di via al Chioso (dietro all’Ospedale Italiano) si sta valutando di coinvolgere i privati. Sempre a medio termine si cercherà di coordinare gli obiettivi sull’alloggio con la Cassa pensioni di Lugano – proprietaria di circa 600 appartamenti –, per ottimizzare l’offerta. Inoltre, la maggior parte degli stabili di proprietà della Città sono più vecchi del 1980 (24 su 26) e prevalentemente di medie dimensioni (3,5 locali). «Mancano quelli piccoli e quelli grandi» sottolinea la capodicastero: verrà quindi fatta un’analisi per capire se possibile una nuova configurazione più consone alle esigenze attuali.
Più a lungo termine invece è l'elaborazione di un Piano Direttore Comunale, che non solo dovrà unificare gli attuali ventun Piani Regolatori eredità delle aggregazioni, ma dovrà anche introdurre percentuali minime di alloggio in cambio di bonus edificatori. In sospeso inoltre è la questione della costituzione di un ente autonomo di diritto pubblico, voluto dalla mozione del 2015 sul tema, ma rifiutato dal Municipio: «Si è ritenuto che non c'è una massa critica tale affinché l'ente sia efficiente e sarebbe sfavorevole (per la Città, ndr) anche dal profilo finanziario», osserva la municipale. Si verificheranno pertanto altre forme giuridiche alternative per il coinvolgimento dell'ente pubblico.