Qualora il Gran Consiglio dovesse accettare il messaggio presentato lo scorso 4 settembre, partirà la campagna di raccolta firme
Si è costituito ieri sera a Bellinzona il comitato referendario contro la proposta del governo cantone (sostenuto da una proposta complementare della città di Lugano) di aumentare la partecipazione del Cantone al capitale della LASA (portandolo dall’attuale 12,5% al 40%) e mettendo a disposizione altri fondi per coprire le perdite attuali e quelle previste in futuro da parte della società. Il tutto nel quadro di un progetto teso a sviluppare l’aeroporto di Lugano-Agno e di trasformarlo in un polo di interesse cantonale (di fatto una cantonalizzazione strisciante della LASA, la società di gestione dell’aeroporto). Il comitato referendario, qualora il Gran Consiglio dovesse accettare il messaggio presentato lo scorso 4 settembre, impugnerà il referendum.
"Come è già stato messo in rilievo a più riprese – si legge nella nota del Comitato – non vi sono ormai da molto tempo ragioni economiche e sociali che giustifichino la continuazione la gestione dell’aeroporto nelle condizioni nelle quali si è sviluppato negli ultimi anni: e questo anche nell’ipotesi che gli ultimi collegamenti ai quali la società di gestione si aggrappa (Ginevra e Zurigo) potessero essere garantiti un futuro prossimo". ILo stesso Comitato aggiunge: "gli avvenimenti degli ultimi mesi (e quelli ancora più tragicomici degli ultimi giorni) hanno mostrato quanto fragili ed improbabili siano progetti fondati sulla prospettiva qui sopra evocata. Senza dimenticare poi che a considerazioni di ordine finanziario e sociale, si aggiungono considerazioni di organizzazione del traffico e, più in generale, di ordine ecologico e ambientale: tutte considerazioni che spingono senza esitazioni a sostenere altre soluzioni".
Sperando che "la ragione possa ritornare ad imporsi di fronte alle evidenze degli scorsi giorni", il Comitato invita il governo "a ritirare il messaggio presentato nelle scorse settimane, essendo chiaramente venuti a cadere anche gli ultimi fragili elementi a supporto della proposta del governo (e della città di Lugano)", annunciando che è pronta la decisione "di mettere in atto tutti gli atti preparatori per lanciare la campagna di raccolta firme qualora il Parlamento cantonale dovesse sostenere la proposta del governo".