Stasera saranno consegnate oltre quattromila firme contro la chiusura dello scalo di Agno. Saranno presenti anche i familiari dei dipendenti
Supera quota 4mila il numero di firme della petizione contro la chiusura dell’aeroporto di Lugano, che oggi attorno alle 19.30 sarà consegnata ai membri della Commissione della gestione di Lugano, impegnati in riunione nel delicato, per non dire cruciale, esame del messaggio municipale – che dovrebbe approdare ai voti del Consiglio comunale in novembre – sulla ricapitalizzazione di Lasa e sul rilancio dello scalo cittadino.
La petizione – lanciata sia in forma cartacea sia online dalla neonata associazione AvioTicino, presieduta da Roberta Passardi, granconsigliera Plr – vedrà non solo la formale consegna delle firme, ma pure la presenza dei dipendenti dell’aeroporto di Lugano e dei loro familiari, decisamente preoccupati per le sorti dello scalo di Agno e (i primi) per il proprio destino professionale. All’iniziativa presenzieranno pure i rappresentanti dei sindacati. Ecco la richiesta postulata nella petizione: “Si chiede al Comune di Lugano, titolare delle Concessione federale e proprietario dei sedimi dell’Aeroporto di Lugano-Agno siti nei Comuni di Agno, Bioggio e Muzzano (e quindi unico ente che può decidere la “chiusura” volontaria della struttura”), di mantenere sotto qualsiasi forma (gestione in proprio e/o partecipata pubblica o collaborazione con privati) lo stesso esercizio aeroportuale e ad opporsi ad una riconversione della struttura (“No alla chiusura dell’Aeroporto di Agno”)”.
In nove punti le motivazioni a sostegno della petizione. Al primo posto, il tema di natura occupazionale: “1) difesa dei posti di lavoro diretti (200 effettivi di cui 77 di Lugano Airport) e 1’400 indotti”. Un altro punto riguarda la presenza di diverse aziende “attive sul sedime con le loro competenze (Avilù, Skyguide, Swiss, Silver Air, E-Aviation, RuagDassault, Eliticino-Tarmac, Cargologic ecc.) nonché associazioni attive nell’ambito aeronautico (Aeroclub Lugano e relativi gruppi operativi) e servizi di varia natura (ristoranti, chiosco, duty free, taxi, autonoleggio, limousine service ecc.)”. Secondo i promotori della petizione non meno trascurabili sono la forza economica dell’aeroporto “per il Ticino con un indotto economico di 200 milioni di franchi”. È parere dei firmatari della petizione che se cessassero i voli di linea vi sarebbe quale conseguenza la “cancellazione di LuganoAgno da tutti i sistemi di prenotazione mondiali. Inoltre i tempi di una eventuale pianificazione del sedime “sarebbero lunghissimi”.