Il Partito comunista chiede spiegazioni sulle dichiarazioni fatte dal consigliere di Stato a margine dell'assemblea della Regio Insubrica
Annettere alla Svizzera Campione d'Italia. Un'ipotesi uscita dalle parole di Norman Gobbi intervistato da una tv comasca a margine dell'assembea della Regio Insubrica tenutasi la scorsa settimana, poi riprese da vari media anche ticinesi. Parole che richiedono chiarimenti, secondo i granconsiglieri comunisti Massimiliano Ay e Lea Ferrari che in un'interrogazione al governo citano le parole pronunciate dal ministro ticinese delle Istituzioni, e cioè che «la situazione di vuoto politico può far pensare a un riscatto di questo Comune da parte delle autorità elvetiche e ticinesi». A questo punto si pongono alcune domande: il Consiglio di Stato condivide la posizione? Gobbi si è consultato con l'autorità federale prima di una tale dichiarazione che riguarda le relazioni fra due Stati sovrani quali la Confederazione svizzera e la Repubblica italiana? Considerato che la Costituzione italiana sancisce che l'Italia è una e indivisibile, ci sono forse stati preliminari contatti con Roma sull'ipotesi dell'annessione dell'enclave? Non ritiene il Consiglio di Stato che una tale dichiarazione possa essere considerata lesiva della sovranità nazionale di uno Stato estero e dunque inopportuna pronunciata da un Consigliere di Stato?