Lavori in corso per adeguare tecnologicamente la sala e abbellire gli interni di Palazzo. A meno di ripensamenti, escluse le ‘extra muros’ nei quartieri.
Film o serie tv? Non solo: dal 2020 sarà possibile seguire in streaming anche le sedute del Consiglio comunale di Lugano. Per la politica svizzera non si tratta di un fatto inedito – capita già con i dibattiti delle Camere federali o con il Gran Consiglio, per esempio –, ma a livello locale ticinese è una novità. Sebbene possa sembrare l’aspetto più rilevante dei lavori già iniziati nella sala del Cc, si tratta in realtà solo di una delle misure decise e approvate l’anno scorso e che adegueranno l’arena politica cittadina alle esigenze tecnologiche contemporanee. «I lavori si protrarranno fino alla fine dell’anno – ci spiega il segretario comunale Robert Bregy –, l’intento è poter rientrare con l’anno nuovo nella sala riammodernata».
Il credito approvato per il progetto è di 865’000 franchi. Di questi, solo 60’000 sono necessari per la trasmissione in streaming. La voce di spesa più importante (180’000 franchi) riguarda il sistema integrato di gestione interventi e votazioni: pur rimanendo fedele all’attuale impostazione – «pensata come sala gemella di quella del Gran Consiglio» spiega Bregy –, il nuovo modulo integrerà i tasti per le votazioni, il lettore della scheda di presenza, il microfono e le prese di servizio. Il sistema elaborerà i risultati, li memorizzerà e li visualizzerà sui monitor presenti in sala: in tal modo potranno essere facilmente consultabili anche a seduta conclusa. Miglioramenti anche per la diffusione sonora e la relativa prenotazione degli interventi: potrà venire gestita direttamente dal presidente del Cc, facilitandogli in tal modo il compito (ed evitando o perlomeno limitando i richiami che regolarmente avvengono).
«La sala era già stata rifatta completamente nel 2004 – ricorda ancora il segretario –. Allora la necessità principale era ampliarla, dato che con l’aggregazione c’è stato l’aumento sia dei consiglieri comunali che dei municipali. Oggi le esigenze sono di tipo tecnico».
«Non è tanto tempo fa, però in questi quindici anni le cose sono cambiate parecchio dal profilo tecnologico. Il sistema centrale di gestione dell’infrastruttura tecnologica era ormai arrivato ben oltre il suo ciclo di vita» prosegue Bregy. Si metterà mano anche all’illuminazione, che sarà con sistema Led, con l’inserimento di strisce luminose fra un gradino e l’altro a favore della sicurezza. L’intero impianto è pensato per ridurre lo spreco energetico e per abbellire anche i corridoi.
«La sala del Consiglio comunale resterà impraticabile per le prossime tre sedute che si svolgeranno al Palazzo dei congressi – spiega il sindaco di Lugano Marco Borradori –. Lo abbiamo deciso l’8 agosto. Inizialmente, i lavori avrebbero dovuto concludersi a metà ottobre. Poi, abbiamo approfittato anche per far rinnovare e abbellire i corridoi e le cornici della volta e i tempi si sono allungati». Il Municipio non ha ancora risposto all’interrogazione presentata dal gruppo Ppd che ha proposto un Cc itinerante (cfr. ‘laRegione’ del 5 settembre). Uno scenario che lo stesso partito aveva proposto nel 2013 attraverso una mozione bocciata con 44 voti contrari e 13 favorevoli) nel 2018 dal legislativo. «Proprio l’ampia bocciatura della mozione ha indotto l’esecutivo, sempre nella risoluzione dell’8 agosto, a non prendere in considerazione l’ipotesi di organizzare sedute extra muros nei quartieri», osserva il sindaco.