Stringata lettera del Consiglio di Stato al legale del Cardiocentro. Beltraminelli: Prassi già adottata in altri casi
Quattro, stringatissime righe sono la risposta del Governo ticinese alla segnalazione – con copia alla Procura – inoltrata settimana scorsa dal legale del Cardiocentro, Marco Bertoli, per una spregiudicata ‘avance’ che il presidente dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc), Paolo Sanvido, ha fatto nei confronti del comprimario del Cardiocentro Ticino Giovanni Pedrazzini. Un sms con cui Sanvido ha offerto al professore ponti d’oro e soprattutto il posto di primario di Cardiologia nello stesso Eoc.
Il Governo ha deciso di aspettare l’esito dell’inchiesta penale e di non prendere posizione nel frattempo.
Nella lettera indirizzata oggi all’avvocato Bertoli, che si è mosso per conto della Fondazione Cardiocentro, e trasmessa in copia al procuratore generale Andrea Pagani (pure sollecitato dal legale) il Consiglio di Stato osserva: «Con riferimento alla sua lettera del 13 febbraio, prendiamo atto che a suo giudizio la fattispecie potrebbe configurare un reato penale e che a tal fine ha trasmesso lo scritto anche al procuratore generale. Di conseguenza, come da prassi, prima di esprimerci al riguardo appare in ogni caso necessario attendere l’esito della procedura in sede penale”. Il reato che Sanvido potrebbe aver commesso, secondo l’avvocato del Cardiocentro, è quello di abuso di autorità. Questo per aver offerto a Pedrazzini il posto di primario e ogni agevolazione (“chiedimi tutto quello che vuoi”). Il tutto si inserisce nella scottante vicenda del Cardiocentro. L’ospedale ‘del cuore’ dovrebbe essere assorbito dall’Ente ospedaliero cantonale, come da convenzione stipulata negli anni ‘90, entro il 2020, ma vi sono forti resistenze interne ed esterne contro questa ‘annessione’, ed è pendente pure una iniziativa popolare che vorrebbe impedirla.
Il presidente del Governo Claudio Zali, da noi interpellato ieri, preferisce non aggiungere nulla a quanto dichiarato l’altro giorno alla Rsi, rimproverando al suo compagno di partito Sanvido “un gesto improvvido”. Ha accettato invece di rispondere alle nostre domande il consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, responsabile del Dipartimento sanità e socialità cui fa capo l’Ente ospedaliero. «Visto che l’avvocato Bertoli ipotizza reati penali, dobbiamo aspettare l’inchiesta della Procura prima di azzardare giudizi politico-amministrativi». «Se si è trattato di un gesto ‘impulso’ come detto da Paolo Sanvido, è un conto, se c’è qualcos’altro è un altro conto» chiosa il ministro. Riguardo alla ‘assoluzione del presidente Sanvido da parte del consiglio di amministrazione dell’Ente ospedaliero, Paolo Beltraminelli, che fa parte di questo consesso, fa presente che «la decisione è stata presa all’unanimità dei presenti, ma io non ero presente e quinti non ho votato». evitando peraltro una potenziale situazione di conflitto col ruolo di direttore del Dipartimento. «Non esprimo altri giudizi» ci dice il ministro, ricordandoci come la prassi venga seguita anche nel caso del funzionario del Dss recentemente condannato per coazione sessuale. Sulla vicenda si registra pure una interpellanza del deputato Mps Matteo Pronzini: “EOC merita un presidente ed un CdA di ben altra caratura!” che praticamente chiede la rimozione di Sanvido.