Sfuma il primo tentativo di vendita di immobili per appianare i debiti. Il Commissario Giorgio Zanzi spera di riuscire a cedere i gioielli del Comune incassando 44 milioni di franchi
Sei appartamenti messi all’asta del Comune di Campione d’Italia alla ricerca disperata di risorse finanziarie, nessuna offerta. Tre appartamenti si trovano in una palazzina di via Gioscio 7, due in via Riasc 1 e uno in via Matteo 12. Da 442mila a 251mila franchi i piedi d’asta. La speranza, andata delusa, era di incassare oltre 2 milioni di franchi. Il fallimento pone tanti interrogativi. Ci saranno infatti altre aste che hanno per oggetto 61 appartamenti (valore oltre 21 milioni di franchi), porto e lido (14 milioni), Villa Mimosa (6 milioni), area edificabile (1, 4 milioni) e altro, fra cui le due ville, una a Campione e l’altra a Bordighera, lasciate in eredità dall’ex sindaco Carlo Franchini, che aveva amministrato l’enclave a metà anni Ottanta, denunciando il malcostume delle false residenze in riva al Ceresio, per pagare meno tasse.
Le due ville, prezzo a base d’asta 2,3 milioni di euro saranno (così spera il commissario prefettizio Giorgio Zanzi) vendute il 16 aprile 2019. Nel lascito testamentario Carlo Franchini, grande amico di Oscar Scalfaro che, rimasto vedovo gli aveva affidato la figlia Marianna, stabiliva un’inderogabile condizione: usare il ricavato per aiutare anziani e bambini. Per gli altri immobili in vendita, non sono state fissate le aste. Il valore totale dei gioielli che l’ex prefetto di Varese spera di riuscire a vendere supera i 44 milioni di franchi.
«Il ricavato delle cessioni, così come previsto dal piano straordinario, sarà destinato a saldare i debiti del Comune contratti al 31 dicembre 2017 – rammenta Zanzi –. Se dovessero avanzare risorse c’è solo l’imbarazzo della scelta sul modo di utilizzarle». Una speranza che si scontra con una realtà sempre più difficile. Basti pensare che molti appartamenti in riva al Ceresio sono sfitti. Coloro che potevano si sono trasferiti in Ticino, per diventare cittadini Aire. Altri hanno trovato casa nel Comasco.
Una scelta obbligata per molti dipendenti (ex) del Casinò. La crisi dell’enclave si riflette anche sul mercato immobiliare. Se messi di nuovo in vendita, il piede d’asta dei sei appartamenti sarà ridotto del 20 per cento. Circostanza che potrebbe anche aver indotto gli interessati a rimanere alla finestra.