La misura, stando a nostre informazioni, è stato disposta dal Giudice dei provvedimenti coercitivi. il 53enne avrebbe già parzialmente ammessi alcuni fatti
È già parzialmente reo confesso, stando a nostre informazioni, lo psichiatra arrestato a metà della settimana scorsa e accusato di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. Il Giudice dei provvedimenti coercitivi, vista la pur limitata ammissione dei fatti, ha già disposto una detenzione preventiva di sette settimane.
Non è per il momento noto come sia emerso il triste caso, né chi l’abbia segnalato, né tantomeno l’entità dei presunti abusi. Gli accertamenti degli inquirenti – coordinati dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli – sono attualmente in corso. Sempre da nostre informazioni, sembrerebbe tuttavia che il medico – un 53enne attivo da anni nel Luganese e lì residente, ma con in curriculum esperienze professionali anche nel Mendrisiotto – sia accusato di reati sessuali nei confronti di alcune sue pazienti. Il numero esatto non è attualmente ancora conosciuto ed è oggetto di inchiesta, ma sembrerebbe circoscritto.
Vista la delicatezza dell’ambito sanitario coinvolto non è stato per il momento possibile saperne di più. Ci siamo tuttavia rivolti al presidente dell’Ordine dei medici per capire che implicazioni potrebbe avere sul futuro professionale del 53enne. «È prematuro da dire – sostiene Franco Denti –. Le accuse, se confermate, sono gravi. Evidentemente potrebbero portare anche a un’espulsione dall’ordine, ma aspettiamo per il momento l’evolversi delle indagini». Se anche fosse radiato, a ritirare l’eventuale permesso di esercitare spetterebbe all’Ufficio di sanità, ma non siamo riusciti a raggiungere il medico cantonale Giorgio Merlani a tal proposito. «La nostra prima preoccupazione è comunque stata per i pazienti seguito dallo psichiatra – sottolinea Denti –, ci siamo attivati affinché si fosse da subito una soluzione».