Luganese

Presidio 'campionese' a Roma

Una cinquantina di ex dipendenti del casinò ha fatto sentire la loro voce all'esterno del Ministero

6 dicembre 2018
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«Siamo quelli che per anni a Campione si sono messi in gioco nel tentativo di riallineare i conti dell'enclave. Un 'gioco' che non è stato a costo zero, in quanto in nostri stipendi sono stati decurtati del 30%. Fatti salvi i compensi più bassi, sotto i quali non è più possibile scendere, siamo pronti a nuovi sacrifici». Questo quanto dichiarato dal portavoce della rappresentanza sindacale unitaria del Casinò di Campione, Paolo Bortoluzzi, dopo l'incontro con Francesco Vanni, consigliere del vice premier Luigi di Maio. 

Una cinquantina di ex dipendenti del Casinò di Campione ha infatti fatto sentire la loro voce all'esterno del Ministero, urlando slogan come «Campione è d'Italia», «Vogliamo lavorare» e «Riaprire subito». Un presidio durato quattro ore. «Abbiamo illustrato che quello nei casinò è un gioco sicuro: un aspetto al quale i cinque stelle sono molti sensibili - continua Bortoluzzi -. Considerato che appare ormai chiaro che la casa da gioco riaprirà e che da martedì potrebbero essere spedite le lettere di licenziamento collettivo, abbiamo chiesto un provvedimento per evitare un passo che noi vediamo come un ulteriore danno a nostre spese». E' possibile pensare che, considerati i tempi strettissimi, possa essere adottato il provvedimento che auspicate? «Ci rendiamo conto che è difficile, tutto dipende dalla volontà politica. Evitare di essere licenziati, per poi essere riassunti». Un aspetto sul quale non è il caso di farsi illusioni, anche se rimane aperto un altro appuntamento che potrebbe rimescolare le carte in modo radicale: l'udienza di giovedì 13 dicembre in Corte d'Appello civile di Milano, dove i giudici di secondo grado sono chiamati a prendere in esame il reclamo presentato da Comune, Casinò di Campione Spa e Banca Popolare di Sondrio, contra la sentenza di fallimento della casa da gioco pronunciata lo scorso 26 luglio. Per quanto è dato sapere la decisione dei giudici dell'appello non sarà immediatamente resa nota. «A Francesco Vanni abbiamo fatto notare la difficile situazione in cui ci troviamo noi ex dipendenti del Casinò residenti a Campione o in Italia. Il rischio è che a fronte del licenziamento si debba aspettare tre mesi prima di poter percepire gli ammortizzatori sociali. Tema che Francesco Vanni ha dimostrato di aver compreso. E ne ha preso nota. La prossima settimana incontreremo l'Inps».