Per i curatori fallimentari non è giuridicamente possibile che la società di gestione della casa da gioco possa tornare in attività
La Casinò di Campione Spa, dichiarata fallita lo scorso 26 luglio, è un capitolo chiuso. Per i curatori fallimentari Elisabetta Brugnoni, Sandro Litigio e Giulia Pusterla “non è giuridicamente possibile (la società di gestione della casa da gioco, ndr) possa ritornare in attività”. E quindi? La risposta dei curatori fallimentari, giunta in giornata alle Organizzazione sindacali, seppure attesa, è una mazzata per gli ex dipendenti del Casinò. Scrivono, in un'informativa al giudice delegato Alessandro Petronzi, componente del Tribunale fallimentare, che “dal 10 dicembre procederemo con l'invio delle lettere di licenziamento nei tempi più veloci possibili”. Oltre 480 licenziamenti, per altrettanti lavoratori che da agosto non percepiscono lo stipendio. Un'accelerazione “per consentire ai dipendenti di presentare domanda di ammissione dei crediti allo stato passivo (della Casinò di Campione Spa, ndr) in tempo utile per il loro esame nella prima udienza”. Udienza fissata in Tribunale civile a Como per il 9 gennaio. Fra i creditori ci sono anche due alberghi di Lugano e altri privati ticinesi. “Il tempestivo perfezionamento del licenziamento consentirà inoltre ai dipendenti residenti in Italia di avvalersi degli strumenti di sostegno del reddito previsti dalle normative vigenti in caso di disoccupazione, e inoltre consentirà l'erogazione diretta da parte dell'Inps del Tfr (trattamento di fine rapporto) accantonato al Fondo di tesoreria” si legge dall'informativa, nella quale sta scritto che “qualunque possa essere lo scenario che si aprirà per la casa da gioco dopo che vi sarà stato l'atteso, ed auspicato anche dai curatori, intervento legislativo, i dipendenti non potranno che cambiare datore di lavoro”. Ed è quanto si evince dall'emendamento governativo che, oltre a misure fiscali a favore dei contribuenti di Campione, prevede la riapertura del Casinò, con una nuova società di gestione. Nell'informativa si fa accenno anche all'incontro di domani pomeriggio (ore 14.30) a Palazzo Lombardia fra il fallimento e le parti sociali, ma pare che venga dato per scontato l'impossibilità di evitare la procedura di licenziamento collettivo. Nessun riferimento all'udienza del 13 dicembre in Corte d'Appello di Milano, dove i giudici della quarta sezione prenderanno in esame l'istanza presentata da Comune, Casinò di Campione Spa e Banca Popolare di Sondrio contro la sentenza di fallimento dell'unica azienda dell'enclave.