CAMPIONE D'ITALIA

Casinò, tra un mese potrebbero arrivare i licenziamenti

Questo avverrà se entro il 9 dicembre non ci saranno segnali concreti sulla riapertura della casa da gioco chiusa dal 27 luglio

Ti-Press
8 novembre 2018
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Se entro il 9 dicembre dai palazzi romani della politica non dovessero arrivare concreti segnali sulla riapertura del Casinò, chiuso dallo scorso 27 luglio a seguito della sentenza di fallimento della società di gestione, nella stessa giornata partiranno le lettere di licenziamento. Da Roma sino a ora, oltre alle parole c'è l'impegno di riaprire la casa da gioco, ma i curatori del Casinò di Campione d'Italia, incaricati dal Tribunale fallimentare di Como, di adempiere a tutte le misure previste, vogliono elementi certi per evitare i licenziamenti collettivi.

Se sul piano puramente formale anche a seguito del mancato accordo tra le parti dopo il fallito incontro dei curatori con le organizzazioni sindacali e la Rsu, la scadenza è un passaggio obbligato, il sapere che fra un mese potrebbero partire le lettere di licenziamento, ha ulteriormente alimentato la diffusa preoccupazione fra i 482 ex dipendenti del Casinò. Le parti si sono incontrate ieri per discutere dei licenziamenti collettivi. Scontato che l'accordo non sarebbe stato sottoscritto, la trattativa riprenderà presso la Regione Lombardia.

La procedura di licenziamento collettivo di tutti i dipendenti della casa da gioco dell'enclave è iniziata lo scorso 24 settembre, mentre l'esame congiunto si è avviato lo scorso 1° ottobre, per essere aggiornato a ieri. La mancata intesa ha esaurito il tempo per la trattativa in sede aziendale. Da qui la successiva e ultima fase di confronto in sede amministrativa. Alla luce di una scadenza, abbastanza ravvicinata, e delle promesse governative, alcune sigle avevano sollecitato un rinvio del confronto in sede aziendale. Richiesta non accolta dai curatori fallimentari. La scadenza ravvicinata è quella del 22 novembre, quando i giudici della Corte d'Appello Civile del Tribunale di Milano, prenderanno in esame il reclamo presentato da Comune, Casinò e Banca Popolare di Sondrio avverso alla sentenza di fallimento.