Luganese

Riemerge l'emendamento 'salva' Campione

Stasera la commissione Finanze del Senato è chiamata ad approvare il testo riformulato nella sua parte fiscale che era stata ritenuta insostenibile

Ti-Press
22 novembre 2018
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Sarebbe l'entità degli oneri finanziari a carico dello Stato derivanti dalle modifiche all'articolo 188-bis del testo unico delle imposte sui redditi il motivo per cui, su suggerimento del vice ministro all'economia Massimo Garavaglia, è stato accantonato l'emendamento Campione in discussione alla commissione Finanze del Senato. È ritenuto insostenibile l'abbattimento minimo di 26 mila euro sulla dichiarazione dei redditi, sia per lavoratori dipendenti e pensionati, che per gli autonomi.

Nessuna obiezione invece per quanto riguarda i passaggi contenuti dall'emendamento di emanazione governativa per arrivare alla riapertura del Casinò. Notizie provenienti da Roma assicurano che l'emendamento, inserito nel decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio sarà discusso questa sera in commissione Finanze riunita in seduta notturna, mentre in aula per l'approvazione definitiva approderà martedì 27 novembre.

Sul versante del Casinò ci sono da registrare momenti significativi. La Rsu, Slc.Cgil, Uilcom-Uil e Confsal ha scritto a Anna Introini, presidente del Tribunale di Como, nonché presidente della sezione fallimentare e al giudice delegato Alessandro Petronzi per chiedere un incontro per ''avere chiarimenti in merito alla procedura fallimentare in corso'' e per poter ''esporre le specificità e le implicazioni alla grave situazione occupazionale che i lavoratori del Casinò e di tutta la comunità di Campione d'Italia stanno vivendo''.

Nella lettera viene sottolineato ''la  diversità di trattamento fra coloro  che risiedono in Italia e i dipendenti che risiedono in Svizzera in merito alla possibilità di accedere a forme di sostegno al reddito'' e che ''il procedere con i licenziamenti collettivi avrebbe risvolti devastanti non solo per i lavoratori direttamente interessati, ma anche per la tenuta sociale dell'intera comunità di Campione d'Italia''. Da qui la necessità, sottolineano i rappresentanti sindacali, di trovare ''soluzioni alternative per ridare la dignità  di lavoratori nonché di cittadini italiani sino ad ora uniche vittime per responsabilità non loro''.

Nel frattempo, dopo il mancato accordo con i curatori fallimentari, la procedura per i licenziamenti collettivi continua. La trattativa si è spostata sul tavolo regionale che ha convocato le parti a Milano. L'incontro è alle 14,30 di mercoledì 28 novembre. L'iter della procedura per i licenziamenti collettivi si conclude il 9 dicembre. In mancanza di fatti concreti il giorno dopo potrebbero partire le lettere di licenziamento. Considerato che sono a disposizione 120 giorni, un pronunciamento positivo del Senato, sarebbe motivo più che sufficiente per congelare la spedizione delle lettere di licenziamento. Resta, comunque, aperto un aspetto non trascurabile: la mancanza di qualsiasi forma di sostegno a favore dei dipendenti del Casinò residenti in Italia.