Il pp Andrea Minesso ha avanzato una proroga di detenzione fino a febbraio 2019 per esigenze d'inchiesta per l'ex presidente Udc. L'avvocato Elio Brunetti ricorre
Avrebbe dovuto ritrovare la libertà domani, invece dovrà restare in carcere altri tre mesi. È questa infatti la richiesta del procuratore pubblico, Andrea Minesso, per il 52enne ex fiduciario (senza autorizzazione) ed ex presidente dell'Udc ticinese, Paolo Clemente Wicht, dietro le sbarre del Farera da tre mesi esatti, dopo il suo arresto avvenuto lo scorso 22 agosto. Il magistrato, per esigenze di inchiesta, ha richiesto che il politico rimanga in detenzione almeno fino al 23 febbraio 2019. L'avvocato di difesa Elio Brunetti ha deciso di ricorrere contro la misura. Sarà dunque il giudice dei provvedimenti coercitivi a decidere se Wicht dovrà restare ancora in regime di detenzione o se potrà essere liberato. Il 52enne è accusato di malversazioni ai danni della ex moglie per 7 milioni; di appropriazione indebita; truffa; amministrazione infedele; omissione della contabilità; ingiuria; minaccia; coazione; riciclaggio ed esercizio abusivo della professione di fiduciario.
Intanto rimarrà in carcere fino alla fine di gennaio 2019 anche il 47enne titolare dello studio di avvocatura ed ex legale di Wicht arrestato lo scorso 23 ottobre, unitamente al suo collega di studio 55enne (già uscito di prigione a inizio novembre). I due legali, ognuno secondo le proprie responsabilità, sono sospettati di aver fatto confluire denaro di dubbia provenienza - si parla di oltre 1 milione di franchi - su un conto intestato a Wicht, somma da subito messa sotto sequestro dagli inquirenti. Tutto denaro che sarebbe stato movimentato attraverso paradisi fiscali, tra cui Dubai.