Nessuna decisione da parte del tribunale amministrativo della Lombardia che non entra nel merito del ricorso contro gli esuberi
Per i dipendenti comunali di Campione d'Italia dichiarati in esubero - 84 su 99 - la speranza di veder bloccata per via giudiziaria la procedura per la mobilità per ora è andata delusa. I giudici della prima sezione del Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia ai quali era stata chiesta la sospensiva della delibera dello scorso agosto stamane hanno sciolto la riserva notificando alle parti che non hanno preso alcuna decisione per ''incompetenza territoriale'' per cui gli atti saranno trasferiti al Tar del Lazio.
In sostanza i giudici amministrativi di Milano hanno accolto quella che era stata la richiesta dell'avvocato Andrea Michele Caridi, dell'avvocatura dello Stato che per conto e nell'interesse del Ministero dell'Interno, aveva innanzitutto sostenuto la competenza dell Tar capitolino e in subordine l'insussistenza dei presupposti per l'accoglimento del ricorso presentato da 62 dipendenti comunali in quanto ''inammissibili e improcedibili'' in quanto "infondati in fatto e diritto''. Insomma, una chiusura su tutta la linea. È da escludere che il Tar lombardo possa aver espresso valutazioni sull'inammissibilità e improcedibilità del ricorso.
Delusione fra i dipendenti comunali campionesi che, è bene ricordare, dallo scorso febbraio non ricevono lo stipendio, per cui sono ''lavoratori a costo zero'', con tutte le conseguenze che si possono facilmente immaginare. Ora cosa succede? Stando alla tabella di marcia per situazioni come quella di Campione d'Italia, dove il Comune è stato dichiarato in dissesto finanziario, la mobilità dei lavoratori in esubero (la lista non è stata ancora stilata) sarebbe dovuta iniziare oggi con l'iscrizione nella ''lista di disponibilita''. Questo significa che i lavoratori, ai quali viene riconosciuto una indennità dell'80 per cento, per due anni, pagata direttamente dal Ministero dell'Interno, danno la loro disponibilità ad accettare un posto di lavoro, in un ente pubblico, a 50 chilometri di Campione d'Italia. Una soluzione che è facile a dirsi, ma difficile da attuare, per una somma di motivi non indifferente, incominciando dagli stipendi.
E adesso commissario prefettizio? L'ex prefetto di Varese Giorgio Zanzi, risponde al telefono: ''Non essendoci stato nessun intervento dell'autorità giudiziaria, dovrei passare alla fase successiva, quella della messa dei dipendenti nella lista di disponibilità. Purtroppo la tempistica dei giudici amministrativi non coincide con la tempistica della normativa prevista per i lavoratori considerati in esubero''.
Per cui? ''Qualsiasi decisione che andrò a prendere non sarà immediata, anche in considerazione del fatto che ci sono diversi passi da compiere. Comunque...''. Comunque, cosa? ''Entro la fine del mese qualcosa dovrà essere deciso''. La speranza, che sembra fondata sulle sabbie mobile, è che il Tar del Lazio decida di fissare in tempi ristrettissimi l'udienza. Al commissario prefettizio Giorgio Zanzi guardano con giustificato interesse lavoratori e sindacati. ''A nostro giudizio il prefetto Zanzi non dovrebbe decidere la lista di disponibilità, in quanto rappresenterebbe un'arma spuntata nel momento in cui il ricorso sarà vagliato a Roma'' afferma Vincenzo Falanga sindacalista Uil, a nome di tutte le Organizzazioni sindacali.