Il musicista è stato scelto come ‘uomo immagine’ della festa stagionale a Lugano: ‘Ne rappresenta l’anima’. Il 1° novembre saranno trent’anni che suona
Lunga barba rossa, cilindro in testa, completo elegante e sorriso rassicurante stampato in volto. Con la delicata melodia che lo accompagna riempie da anni piazze, centri commerciali e manifestazioni, da Airolo a Chiasso. È Jörg Wolters, il più famoso e caratteristico organettista ticinese. E nell’anno dei trent’anni di ‘carriera’ – che cadranno precisamente il 1° novembre –, è Lugano ad avergli reso omaggio: è stato scelto come ‘uomo immagine’ della Festa d’Autunno, che si svolgerà il prossimo weekend. «Sono proprio contento, non me l’aspettavo – commenta il musicista –, non sapevano dell’anniversario: è stato un caso».
Vissuto come un regalo, quello della Città è un gesto anche simbolicamente significativo. Poco meno di quattro anni fa – era il dicembre del 2014 –, proprio a Lugano Wolters fu vittima di un episodio spiacevole. Impegnato a suonare in via Nassa in pieno periodo natalizio, fu invitato ad andarsene da una boutique di lusso. L’episodio scatenò un’ondata di solidarietà e calore nei suoi confronti – la sua pagina di Facebook vanta ancora oggi oltre 11’000 ‘mi piace’ – e, complice l’intervento del sindaco, nel giro di pochi giorni la direttrice del negozio fece dietrofront e il 59enne tornò in via Nassa. Con l’ottimismo che lo contraddistingue, ammette che anche quel brutto momento ha avuto effetti positivi: «Da lì ho cominciato a sentire tanto l’affetto della gente, mi aiutano, sento che mi vogliono bene».
Wolters, di origine germanica, si trasferì in Ticino nel 1982 seguendo l’amore. Il colpo di fulmine per l’organetto invece arrivò qualche anno dopo a un festival a Lugano. «Iniziai a suonare part-time, dopo il lavoro (nell’industria, ndr) e nei momenti liberi, finché non ho deciso di fare solo quello». Da allora ha fatto della libertà e del buon umore i segni distintivi della sua discreta presenza. Da trent’anni. Per quanti ancora pensa di continuare? «Finché posso. Non c’è un’età per smettere, basta che ci sia la salute». Mentre torna ad allietare i passanti, sentiamo Claudio Chiapparino per capire come mai sia stato scelto proprio l’artista di strada per l’effige della Festa. «Volevamo qualcosa di diverso rispetto alla natura morta che solitamente si usa per rappresentare l’autunno – chiarisce –, Jörg è un soggetto caratteristico e caratterizzante. L’idea è venuta al grafico: è un personaggio che col suo aspetto e con lo strumento d’epoca evoca la malinconia tipica dell’autunno, la sua anima. Rappresenta una realtà riconoscibile per tutti».