Cordoglio a Caslano per il decesso dell’anziana travolta dal fuoco in piena notte. Tutte le ipotesi rimangono aperte
Rimangono ancora avvolte nel mistero le cause dell’incendio scoppiato alle 3 del mattino di ieri nella casa monofamiliare di Caslano, al numero 5 di via Chiesuola, che ha provocato la morte dell’unica inquilina, una donna ottantenne, patrizia del Comune malcantonese, ben voluta dal paese, con la passione per la poesia e il canto nel coro della chiesa e rimasta vedova da pochi anni. A dare l’allarme sono stati i vicini, una coppia svizzero-tedesca, verso le tre di notte, quando hanno visto un grande fumo uscire dall’ingresso dell’abitazione della signora. «Abbiamo visto tanto fumo e abbiamo sentito il crepitìo del legno che bruciava, abbiamo provato ad entrare ma la porta di casa era chiusa e abbiamo provato a telefonare, ma senza alcuna risposta», dichiara a ‘laRegione’ l’amica della vittima. La casa, situata in una tranquilla zona residenziale, è rimasta intatta e preservata dalle fiamme. Da fuori non si vede nessun danno. I danni sono circoscritti al corridoio: è qui, e non nella stanza dell’anziana, che i pompieri di Caslano e Lugano e gli uomini della Polizia scientifica, hanno ritrovato il corpo senza vita della donna. Segno che la donna potrebbe essersi alzata di notte per raggiungere il bagno o la cucina, rimanendo poi soffocata dal fumo e dalle fiamme. Diversi gli interrogativi ancora aperti su come le fiamme possano essersi prodotte nel cuore della notte. Serrate le indagini degli inquirenti – l’inchiesta è affidata al pp Paolo Bordoli, che ieri ha immediatamente disposto l’autopsia – che non escludono nessuna pista. La donna non fumava e dunque questa ipotetica causa d’incendio viene esclusa.
La squadra della Scientifica ieri è rimasta per diverse ore all’interno e all’esterno della villetta per eseguire approfonditi rilievi, anche sul corpo esanime della vittima. Nel giardino, ben tenuto, due rose e alcuni alberi da frutto. Sul posto è giunto anche il parroco di Caslano, don Frank, del Togo, scosso dalla notizia che ricorda con emozione le qualità della donna: «Cantava nel coro di San Cristoforo, partecipava alla vita della chiesa». «Una bella donna, cordiale, molto attiva nel centro diurno di Caslano» – osservano altre due donne, incredule della gravità della vicenda. La donna era autosufficiente. Abitava da sola dopo la morte del marito, ed era solita – racconta un conoscente – andare tutte le mattine a visitarlo al cimitero. Molto devota, la donna lascia due figli, uno domiciliato nella Svizzera interna e una figlia in Inghilterra, e un nipote. Quest’ultimo le prestava frequenti visite e ieri, unitamente a diverse altre persone, è stato sentito dalla polizia, quale parente più vicino alla vittima. «Non ci posso chiedere, non posso credere che sia lei ad essere morta» – è la reazione di un altro amico della vittima, che esprime sconforto quando vede sotto l’abitazione della donna le auto della polizia e dei pompieri. «Era una donna molto attiva e conosciuta a Caslano. Una persona squisita». La casa della ottantenne, arancione, è attorniata da altre villette. «Ci si comunicava anche attraverso la siepe, con cordialità» – dichiara la vicina che ieri in piena notte con il marito ha lanciato l’allarme. «I pompieri sono stati celeri», assicura. Ma purtroppo sono giunti sul posto quando la tragedia si era già compiuta.