Luganese

Un 'Pink Panther' arrestato a Lugano, tentò colpo a Zurigo

Uno dei rapinatori arrestati a Pregassona, nel 2016 ha partecipato all'assalto di una gioielleria in Bahnhofstrasse

Scorcio della Bahnhofstrasse
25 giugno 2018
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Uno dei quattro rapinatori legati alla banda delle "Pink Panther" arrestati lo scorso febbraio a Pregassona ha partecipato anche a una rapina nel maggio 2016 in una gioielleria di Zurigo. La rapina alla gioielleria sulla centralissima Bahnhofstrasse risale al maggio di due anni fa: quattro persone infransero la vetrina utilizzando una vettura a mo’ di ariete, ma furono costrette a fuggire senza bottino, scrive oggi in una nota la Procura generale del canton Zurigo.

Uno dei quattro rapinatori, che hanno fatto danni per 280’000 franchi, è fra le quattro persone arrestate in febbraio a Lugano, dove si apprestavano a mettere a segno rapine contro uno o più obiettivi. È inoltre emerso che un altro dei rapinatori arrestati prese parte nel 2006 ad una rapina a Vaduz, nel Liechtenstein. In quel caso il bottino fu di 1,1 milioni di franchi e il rapinatore fu condannato a 9 anni di prigione.

Le quattro persone arrestate dalle forze dell’ordine ticinesi sono un 37enne cittadino croato, un 38enne bosniaco, un 39enne croato e un 41enne serbo. A pochi giorni dal fermo i quattro sono stati trasferiti a Zurigo e l’inchiesta affidata alla procura zurighese. I quattro si trovano in detenzione preventiva e sono stati trasferiti in diversi penitenziari, ha precisato il procura zurighese. I quattro sarebbero legati ai "Pink Panther", la banda di rapinatori formata da ex militari dei Balcani e nota per rapine spettacolari in gioiellerie di tutto il mondo.

Ma perché "Pink Panther" (Pantera rosa)? Il nome fu affibbiato alla banda dagli inquirenti inglesi in seguito ad un colpo messo a segno nel 2003 a Londra: in quell’occasione i poliziotti di Sua Maestà trovarono una pietra preziosa nascosta in una confezione di crema per il viso, proprio come nel film "La pantera rosa" del 1963. Il nome sembra piacere agli stessi rapinatori, che in alcuni casi hanno indossato delle camicie di color rosa durante le rapine.