Luganese

A Campione spuntano pure le cene del sindaco

La Procura di Como sta valutando un possibile reato di 'bancarotta fraudolenta per distrazione'

15 giugno 2018
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Un pozzo di San Patrizio non come riserva sconfinata non di ricchezze, ma di guai giudiziari. Nella sterminata inchiesta del pm Pasquale Adesso, sostituto della Procura di Como per bancarotta preferenziale sono finite anche  cene in un albergo a cinque stelle, lo Swiss Diamond di Lugano per 2'445 franchi, pagate dalla Casinò Campione d'Italia spa dal 29 giugno 2017 al gennaio di quest'anno. Per questa 'pagina' (ne seguiranno altre) sono accusati di bancarotta fraudolenta per distrazione l'amministratore unico Marco Ambrosini e il sindaco Roberto Salmoiraghi.

Cene che, stando all'accusa, sono state consumate dal sindaco dell'enclave. Cene di rappresentanza secondo Ambrosini e Salmoiraghi. Non dello stesso avviso gli inquirenti. I conti dei ristoranti sono decisamente indigesti per il sindaco dell'enclave, condannato a Como per una analoga vicenda. Salgono così a tre i filoni dell'inchiesta scaturita da un esposto dello stesso Salmoiraghi. Uno per peculato nei confronti del passato Cda del casinò, uno per bancarotta preferenziale e la terza per bancarotta fraudolenta per distrazione. La nuova contestazione fa seguito alla documentazione acquisita dal Nucleo economico-finanziario della Guardia di finanza di Como da giorni in riva a Ceresio. Le perquisizioni per il quarto giorno consecutivo sono riprese anche stamane e si dice che continueranno almeno sino alla prossima settimana. Il Casinò di Campione era convenzionato con due alberghi di Lugano, dove la casa da gioco ospitava i clienti danarosi. Tutto alla luce del sole. Da quando non ci sono più soldi, l'accordo è saltato, per cui i giocatori danarosi in riva al Ceresio non si vedono più, sono andati altrove, soprattutto a Venezia che ha vistosamente aumentato gli incassi, che a Campione sono crollati. A confermare che, contrariamente a quanto si cerca di far credere, le perquisizioni a tappeto di questi giorni non sono frutto di un accanimento da parte della Procura di Como il fatto che negli atti istruttori ci sono relazioni su dati contabili, dichiarazioni fornite lo scorso marzo dal consulente per il controllo di gestione della Casinò Campione d'Italia e soprattutto dall'esposto dello scorso aprile del responsabile Prevenzione della corruzione e Trasparenza della casa da gioco.