CAMPIONE D'ITALIA

Casinò, saltato l’accordo

L’intesa in Regione Lombardia avrebbe permesso di evitare il licenziamento di 156 dipendenti

11 maggio 2018
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Sembravano scongiurati al Casinò di Campione d’Italia i 156 licenziamenti collettivi previsti dalla procedura che, iniziata il 12 febbraio, è in scadenza in questi giorni. Mancava solo la stesura definitiva dell'accordo volto al superamento della procedura di licenziamento collettivo. Stesura che era attesa ieri. Solo che “in apertura di riunione l’Amministratore unico Marco Ambrosini – scrive la Rappresentativa sindacale unitaria – lasciava basita la delegazione sindacale perché dichiarava la volontà ineludibile di procedere con l’affitto del ramo di Azienda del Ristorante, modificando unilateralmente quanto manifestato negli incontri precedenti”. A questo proposito alla Rsu “'risulta inspiegabile che nel giro di poche ore vi sia stato uno stravolgimento di quanto stabilito in due mesi di trattativa”. Non è dato sapere i motivi che hanno spinto a cambiare idea, anche perché il tempo stringe e all’orizzonte ci sono importantissime scadenze. Eppure l’intesa sembrava a portata di mano. Un’intesa che prevede il ricorso alla ‘legge Fornero’ che comprende la possibilità per alcuni dipendenti di andare in pensione sette anni prima della scadenza. Lo “scivolo” è stato pensato nell’arco di quattro anni e potrebbe interessare una quarantina di dipendenti su 492. Non solo. L’adesione alla “legge Fornero” dovrà essere spontanea. Particolare non trascurabile per i conti della casa da gioco: sono interessati al prepensionamento i dipendenti che percepiscono gli stipendi più elevati. Un altro punto dell’accordo, che prevede un tetto salariale massimo e uno minino sotto il quale non si potrà scendere, riguarda il settore della ristorazione che non sarà più appaltato come era stato evocato, ma rimane in gestione alla casa da gioco. La misura è stata voluta per salvaguardare gli stipendi più bassi. Un aspetto, questo, non trascurabile considerato che il costo della vita a Campione d’Italia sta diventando sempre più insostenibile per molti campionesi, tanto da spingere alcuni residenti a trasferirsi altrove. Nel documento era pure previsto il ricorso all’Inps da parte dell’Azienda per ottenere i benefici previsti dal Fondo integrazione salariale, per consentire ai lavoratori di ottenere una copertura dei sacrifici a cui saranno chiamati, in aggiunta a quelli che da anni stanno pagando. Benefici la cui scadenza è per oggi. Da notare che i rappresentanti dei lavoratori avevano dimostrato la loro piena disponibilità accogliendo il documento presentato dall’Azienda per differire i termini della procedura di licenziamento. Una moratoria utile alla concretizzazione dell’accordo che le parti in causa avevano dato per scontato. Ora si torna in alto mare.